Mourinho contro la UEFA: il tecnico lascia il Football Board

L’allenatore portoghese rinuncia al suo incarico nel Board creato per cercare di studiare e analizzare il mondo del calcio, con l’obiettivo di renderlo migliore.

Mourinho attacco UEFA
(Foto: Maja Hitij/Getty Images)

Lo strappo ormai è praticamente definitivo. I rapporti tra José Mourinho e la UEFA sono ai minimi storici, tanto che l’allenatore portoghese della Roma ieri ha deciso di prendere una decisione netta, lasciando il Football Board creato dalla Federcalcio europea, l’organismo nato da qualche mese per cercare di studiare e analizzare il mondo del calcio, con l’obiettivo di dare suggerimenti atti a renderlo migliore.

Le discussioni variano tra diversi argomenti come le regole del gioco, l’arbitraggio, il calendario delle partite, la crescita dei giovani e lo status e il benessere dei calciatori. Mourinho ha comunicato la sua scelta con una lettera indirizzata a Zvonimir Boban, Head of Football in seno alla UEFA e mente dalla quale è nata l’idea del nuovo organismo.

«Caro Boban, nel ringraziarla per l’invito a far parte dell’UEFA Football Board, mi dispiace informarla che con effetto immediato rinuncerò alla mia partecipazione a questo gruppo. Le condizioni in cui credevo così fortemente quando sono entrato a farne parte non esistono più e ho sentito il dovere di prendere questa decisione. Vi chiedo gentilmente di comunicarla anche al presidente Aleksander Ceferin. Cordiali saluti», il testo del messaggio.

La decisione arriva dopo la stangata della stessa UEFA ufficializzata nella giornata di mercoledì, con quattro giornate di squalifica all’allenatore portoghese per le parole espresse a Budapest nei confronti di Anthony Taylor, arbitro della finale di Europa League. Prima le parole in conferenza stampa, poi l’aggressione verbale nel momento in cui i due si sono incrociati nel parcheggio dello stadio.

Squalifica su cui i legali della Roma hanno iniziato a lavorare già dalla giornata di ieri, anche se poi per presentare il ricorso a Trigoria aspettano di avere in mano le motivazioni.