Lecco appeso tra Serie B e Serie D: mistero su una mail per lo stadio

Il club lombardo presenterà ricorso, mentre si crea un caso intorno a una richiesta di proroga presentata nei termini, ma arrivata in netto ritardo.

Lecco mistero mail
Il pallone della Serie B (Foto: Nicolò Campo / Insidefoto)

Saranno settimane roventi per la Serie B: in ballo ci sono le iscrizioni di Lecco e Reggina. E ogni giorno si susseguono i colpi di scena. Il club lombardo ritrovava la cadetteria dopo 50 anni, ma rischia di stare fuori (e di ripartire dalla Serie D) per non aver indicato nei termini lo stadio dove avrebbe giocato. Troppo tardiva la ricerca di un impianto da parte del Lecco, troppo complicato l’iter burocratico per avere tutti gli ok necessari, arrivati da Padova (l’Euganeo è stato l’unico stadio disponibile) solo il 21, fuori tempo massimo.

Un’ingenuità fatale, mentre le società che sperano nella riammissione (Brescia, poi Perugia) hanno il fucile puntato verso la FIGC pretendendo il rispetto delle norme. Il Lecco comunque farà ricorso e – spiega La Gazzetta dello Sport – ha un dettaglio che potrebbe giocare a suo favore: martedì 20 la segreteria del club ha inviato una pec (posta elettronica certificata) alla Lega Serie B chiedendo una proroga per lo stadio.

Probabilmente sarebbe stata accettata. Il problema è che la pec non è arrivata. O meglio: sarebbe apparsa sui terminali degli uffici di Milano soltanto nella giornata di ieri. Non è chiaro come sia potuto accadere, e un nuovo “giallo” si aggiunge così a una situazione già particolarmente intricata.

Nessuna discussione invece sulla possibilità che sia il Foggia a rimpiazzare i lombardi in Serie B. Un caso del genere non si è mai verificato tra cadetteria e Serie C, ma la risposta la danno le NOIF (Norme Organizzative Interne Federali): viene riammessa una retrocessa. E la Lega Pro ci rimetterà i 700mila euro della mutualità che ogni neopromossa lascia alla vecchia categoria.