Private equity, liquidità per duemila miliardi di dollari: occasione anche nel calcio?

Una potenza di fuoco di oltre duemila miliardi di dollari nel mondo per i fondi di private equity: può essere una occasione anche per il mondo del calcio.

Requisiti Decreto Crescita
(Foto: Andrea Staccioli / Insidefoto)

Il mondo finanziario ha accumulato una grande quantità di riserve di denaro pronte per essere investite, conosciute come “dry powder” o polvere da sparo asciutta: nel settore del private equity, questa riserva ha raggiunto i duemila miliardi di dollari. Secondo gli esperti dello studio legale Chiomenti, come riportato da Repubblica Affari e Finanza, l’Italia potrebbe diventare una destinazione preferita per questi investimenti, a condizione di continuare lungo il percorso virtuoso con riforme necessarie e l’attuazione del PNRR.

Recentemente, l’Italia ha dimostrato una crescita migliore delle aspettative nonostante le difficoltà causate dalla pandemia di COVID-19. Nel settore delle fusioni e acquisizioni (M&A), il volume delle operazioni è raddoppiato e il Paese ha registrato una crescita economica superiore a quella di Germania e Francia. E in particolare il settore del private equity ha rappresentato il 30% del volume complessivo delle operazioni di M&A.

E in tal senso, l’Italia deve farsi trovare pronta ad accogliere questi investimenti, sfruttando al meglio ad esempio l’effetto PNRR. E anche il mondo del calcio italiano è tra i settori su cui gli investitori dall’estero puntano maggiormente. «Da una parte ci sono storie di riscatto personale. Dall’altra però c’è la convinzione che nel calcio italiano esista un potenziale inespresso di ritorno economico. Solo tre squadre hanno lo stadio di proprietà, mentre per le altre il reddito derivato dagli impianti è zero», spiega Salvo Arena, partner a New York dello studio Chiomenti. E bisogna prepararsi e in fretta, perché come nota Arena «nel settore private equity sono stati già raccolti ma non investiti 2 trilioni di dollari».Molti investitori stanno guardando all’Italia, pertanto il Paese deve essere pronto a cogliere queste opportunità, è il messaggio di fondo.

Non a caso, anche la Lega Serie A nei mesi scorsi ha aperto alla possibilità di completare operazioni con fondi di private equity o grande banche di investimento. L’elenco di chi si è fatto avanti con proposte che seguono i tre modelli di puro finanziamento, equity o forme ibride, anticipato da Calcio e Finanza nelle scorse settimane, comprendeva le seguenti nove proposte:

  • Searchlight;
  • Apollo;
  • Apollo e Relevent;
  • Barclays;
  • Citi;
  • Goldman Sachs;
  • Jefferies;
  • Jp Morgan;
  • la cordata “Love for Football” (formata da Apax, Carlyle e Three Hills);
  • Oaktree (che ha anche attualmente in pegno le quote dell’Inter in mano a Suning dopo il finanziamento da 300 milioni agli Zhang).