Mattarella: «Le simulazioni nel calcio sono un virus come il Covid»

Le parole del presidente della Repubblica ricevendo al Quirinale le squadre di Inter e Fiorentina alla vigilia della finale di Coppa Italia: «Le simulazioni – la sua battuta – sono come un virus, come il Covid che è esploso in tutto il mondo, come si è visto ai mondiali in Qatar».

ss-lazio-v-atalanta-bc-tim-cup-previews-teams-delegations-meet-president-sergio-mattarella
Sergio Mattarella (Photo by Claudio Villa/Getty Images for Lega Serie A)

“Sarà un evento di grande importanza sportiva e questo messaggio che manderete prima del fischio d’inizio sarà importante per dimostrare che il calcio non è solo uno sport ma ci sono tante componenti rilevanti che non sono separate dalla vita sociale”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricevendo al Quirinale le squadre di Inter e Fiorentina alla vigilia della finale di coppa Italia.

“Io non potrò venire – ha spiegato – perchè domani riceverò il presidente della Repubblica dell’Angola ma cercherò di vedere la partita dopo. Sono certo che sarà un incontro di alto livello tecnico e sportivo e che sarà contrassegnato da grande lealtà e correttezza. È molto bello vedere prima lo scambio di saluti e dopo gli abbracci tra i giocatori delle squadre avversarie. Certamente ci sarà domani lealtà e correttezza, senza falli pericolosi volontari e senza simulazioni. Le simulazioni – ha aggiunto con una battuta – sono come un virus, come il Covid che è esploso in tutto il mondo, come si è visto ai mondiali in Qatar. Ma sono certo che è un argomento che sarà estraneo al vostro incontro. Mi auguro che anche i tifosi si rispettino vicendevolmente, applaudendo comunque vada”.

“Attenderò con piena imparzialità il risultato non solo perchè questo è il mio ruolo che mi impone semmai di tifare per gli arbitri e non per le squadre ma anche per quello che ho detto. La partita di domani sarà importante per dimostrare che il calcio e lo sport sono componenti rilevanti della vita italiana, non sono separati dalla vita sociale ma sono all’interno della società e ne avvertono tutti gli aspetti e tutto quello che avviene. Il presidente della Federcalcio Gravina e la guida della Nazionale Roberto Mancini, mi hanno consegnato la maglia della Nazionale fatta per ricordare Gianluca Vialli, che oltre ad essere esemplare come atleta lo era perchè non ha mai dimenticato di essere consapevole di quello che vi oltre il calcio, oltre lo sport, nella vita sociale”.