E’ stato pubblicato nella serata di ieri il dispositivo che ha inflitto alla Juventus 10 punti di penalizzazione nell’ambito del caso plusvalenze. Una situazione che nasce dal proscioglimento dei sette ex dirigenti senza delega e che ha portato di conseguenza a una rimodulazione – verso il basso – della penalizzazione in classifica.
Ma per ciò che riguarda la società quei 10 punti di penalità (che pure non sono né i 15 inflitti il 20 gennaio dalla Corte Federale d’Appello in diversa composizione, né gli 11 chiesti ieri dal Procuratore federale Chiné) non rappresentano motivo di soddisfazione. Come dimostra peraltro il proposito del club di ricorrere ancora, eventualmente, al Collegio di Garanzia dello Sport.
Secondo quanto riportato da Tuttosport, nell’insoddisfazione bianconera, il fatto che poi la squadra abbia perso a Empoli rendendo ancora più massiccio il nuovo distacco dalla zona Champions, incide solo fino ad un certo punto. Già di per sé, infatti, quel -10 sapeva di “scientifica” esclusione dall’Europa. Questo perché c’è un secondo fronte aperto con la giustizia sportiva. Ed è un fronte destinato a incidere, all’occorrenza, sulla stagione in corso.
Una sorta di salvagente, un “jolly” a beneficio della Procura federale, qualora la penalizzazione inflitta ieri per le plusvalenze non si rivelasse sufficiente a escludere i bianconeri dalle coppe, per quanto il risultato maturato al Castellani abbia assicurato un importante contributo al raggiungimento dell’obiettivo.
Il Tribunale Federale Nazionale ha fissato per il prossimo 15 giugno – dunque entro la scadenza del 30 giugno, che segna la chiusura della stagione sportiva – l’udienza del processo relativo alle manovre stipendi, alla partnership sospette con altri club e ai rapporti con gli agenti. Una sentenza di primo grado, a differenza di quanto inizialmente ipotizzato, avrebbe riverberi su questo campionato, affossando se necessario le ambizioni della squadra di Allegri.
Dunque, secondo il quotidiano l’accusa ha voluto tenersi una porta aperta per eventuali “correzioni” di fine stagione. E questa volta per davvero, considerando che al 15 giugno il campionato sarà ormai terminato e qualsiasi sentenza (con tanto di penalizzazione) inciderebbe in maniera definitiva sulla classifica della Serie A.