Infantino: «Mondiali femminili? In Italia offerto 200 volte meno che per quelli maschili»

Il numero uno del calcio mondiale ha rilasciato una lunga intervista a “La politica nel pallone”, toccando diversi argomenti, dal VAR al razzismo.

Agenti vittoria FIFA
(Foto: FREDERIC J. BROWN/AFP via Getty Images)

Il presidente della FIFA Gianni Infantino ha rilasciato una lunga intervista a “La politica nel pallone”, storica trasmissione radiofonica della Rai condotta e curata da Emilio Mancuso e giunta alla sua ventesima stagione. Il numero uno del calcio mondiale è stato ospite in occasione della puntata numero 700 del programma, successivamente commentata dall’editorialista de Il Corriere dello Sport e di Tuttosport Xavier Jacobelli e dal direttore di Calcio e Finanza Luciano Mondellini.

«Complimenti a tutte le sei squadre qualificate per le tre finali europee. Da italiano fa molto piacere che ci siano tre italiane, da interista – visto che tutti sanno che sono interista – ancora più piacere che ci sia ancora l’Inter dopo qualche anno. Penso questo dimostri che il calcio italiano non è poi così male come alcuni vogliono far credere, anzi è vivo, vegeto, funziona ed è invidiato in molte parti del mondo», ha esordito.

«Ovviamente ci sono cose che vanno migliorate, i risultati non arrivano per caso e per coincidenze fortuite, ma con il lavoro e in questo caso si vede che il lavoro c’è stato. L’Italia è Campione d’Europa, non dimentichiamolo, poi non ci siamo qualificati per i Mondiali per due volte di fila dunque qualcosa in più va fatto» ha detto Infantino che ha poi ha aggiunto, scherzando: «Posso annunciare che siamo andati a 48 squadre al Mondiale per fare in modo che l’Italia si qualifichi e se non si qualifica neppure la prossima volta andremo a 64 per essere sicuri che ci sia».

Poi, sul Napoli Campione d’Italia, Infantino ha sottolineato: «Ad averne di Napoli in Italia e non solo. Io pensavo che vincesse lo Scudetto già l’anno scorso perché la vidi contro la Lazio e mi impressionò. Quest’anno ha vinto meritatamente e ha fatto bene anche in Europa dando immagine di una squadra propositiva e virtuosa anche dal punto di vista delle società».

Inevitabile un pensiero sul tema degli stadi: «Da presidente della FIFA mi avrebbe fatto piacere una candidatura per i Mondiali piuttosto che per gli Europei. E’ importante per l’Italia, che deve essere leader del calcio mondiale, organizzare tornei importanti. Dal 1990 non abbiamo più organizzato grandi eventi calcistici e penso sia una bella cosa se succederà».

E ancora: «Gli stadi vanno sicuramente ammodernati, dappertutto le autorità si rendono conto dell’importanza di uno stadio che non è più solo un posto dove si gioca a calcio, ma un simbolo di modernità. Mi sembra strano che in Italia si debba aspettare l’edizione di un torneo per rimodernarli, andrebbe fatto a prescindere dagli Europei perché l’Italia deve essere leader anche da questo punto di vista».

Capitolo calcio femminile, il presidente della FIFA parla dello scontro sui diritti tv: «Non so se si troverà una soluzione, perché le offerte che abbiamo ricevuto sono basse, deludenti e al limite del vergognoso. In Italia 200 volte meno che per il Mondiale maschile e ricordiamoci che le Azzurre si sono qualificate. Da quando sono arrivato siamo passati a 150 milioni di montepremi e vogliamo arrivare a quello maschile, ma per farlo servono fatti e azioni, non offrire 200 volte di meno. Non chiediamo che venga pagata la stessa cifra degli uomini, ma che si rispetti questo sport che è un bello spettacolo».

Infantino sposta poi lo sguardo sui Mondiali del 2026, che si giocheranno in USA, Canada e Messico: «Sarà un Mondiale spettacolare e gigantesco. Passiamo da 32 a 48 Nazionali, si giocherà in tre Paesi e in 16 stadi, con 104 partite. Sono sicuro che sarà un grande successo, perché l’obiettivo è fare diventare il calcio lo sport numero uno anche negli USA».

 

Il numero uno del calcio mondiale si sposta poi sul tema VAR: «La tecnologia si può sempre migliorare, abbiamo avuto una riunione con i Ct del Mondiale in Qatar di recente. La tecnologia semi-automatica ha aiutato molto e si potrà arrivare a un sistema totalmente automatizzato. Stiamo anche testando l’arbitro che spiega le decisioni al pubblico ed è positivo per fare capire il perché di certe scelte. Tempo effettivo? Bisogna lottare contro le perdite di tempo, abbiamo cercato di trovare delle soluzioni all’ultimo Mondiale con recuperi più lunghi. Una delle misure di cui si è parlato meno è recuperare il tempo almeno delle celebrazioni del gol».

Una battuta in chiusura anche sul delicato tema del razzismo: «Sembra che questo problema non si risolva. E’ troppo facile dire che è un problema di società. Noi responsabili del calcio dobbiamo fare di più per sostenere chi è abusato e poi alcune regole comunque esistono, per esempio il fatto di poter fermare le partite, e poi arrivare a fare partire il 3-0 a tavolino contro la squadra i cui tifosi si comportano in maniera razzista».