CorSera: Maldini non voleva Dybala, Furlani decisivo su Leao

Sarebbe proprio il Dt rossonero a non aver voluto l’argentino in rosa, mentre sul rinnovo di Leao l’AD Giorgio Furlani sarebbe stato decisivo.

Maldini non voleva Dybala
(Foto: Gabriele Maltinti/Getty Images)

«Serve investire, non siamo strutturati per competere su due competizioni, l’abbiamo detto anche ai proprietari». Così il d.t. del Milan Paolo Maldini interveniva dopo l’eliminazione dei rossoneri in Champions League per mano dell’Inter, chiedendo investimenti per rafforzare la squadra e progredire nel progetto iniziato con il fondo Elliott nel 2018.

Anche se i 50 milioni spesi in estate (più i 60 dell’anno precedente) non sono stati pochi. Il mercato non ha reso. De Ketelaere ne è l’esempio: a 21 anni è giusto aspettarlo, ma il Milan che puntava alla seconda stella aveva bisogno di qualcosa di più pronto. Dybala? «Non sarebbe stato giusto per il nostro progetto» ha detto Maldini, ma la verità – scrive Il Corriere della Sera – è che il no all’argentino è stato suo e non della proprietà, che invece aveva aperto all’ipotesi.

La corsa al quarto posto sarà decisiva per il futuro di molti, Maldini in primis. A giugno il patron di RedBird, Cardinale, insieme all’AD Furlani, provvidenziale per il rinnovo di Leao e senza il quale sarebbe stato più difficile trattenere il portoghese, saranno chiamati alle valutazioni. Il Milan difficilmente arriverà al quarto posto e la partecipazione alla prossima Champions dipenderà molto più probabilmente dalla penalizzazione della Juventus.

Partecipare alla grande coppa porterebbe un minimo di 36 milioni di euro, ma con una fase a gironi anche non brillante si toccherebbero quasi i 50 milioni (più i ricavi da botteghino), risorse preziosissime proprio per i rinforzi sul mercato. Pioli non è a rischio: ha un contratto fino al 2025 ma soprattutto gode della stima e della fiducia della proprietà, che riconosce la sua abilità nel gestire una squadra senza panchina, con soli 13-14 giocatori. La sintonia fra il club e Pioli non è mai mancata, a differenza di quanto avviene con Maldini. Per tutti sono però i risultati a decidere. Samp, Juventus, Verona: tre partite che valgono il futuro.