Sampdoria, quinta offerta di Barnaba: resta il nodo dei debiti

Il finanziere romano, con l’appoggio economico di Edoardo Garrone, vuole trovare la quadra finale per anticipare la concorrenza di Raffaele Mincione e Andrea Radrizzani.

Sampdoria femminile situazione
(Foto: Simone Arveda/Getty Images)

Alessandro Barnaba non molla e presenta la sua quinta offerta, non ancora vincolante, per rilevare la Sampdoria. Il finanziere romano ha formulato una proposta, già presentata al CdA e all’avvocato Bissocoli, l’esperto della composizione negoziata della crisi nominato dalla Camera di Commercio.

Come riporta l’edizione odierna de Il Secolo XIX, sono le banche l’ultimo scoglio da superare per Barnaba, che ha formulato un’offerta con un aumento di capitale da circa 35 milioni di euro, più una quota per rinforzare la squadra in Serie B oltre a quella prevista dal cosiddetto “paracadute”. Non va poi dimenticato l’accollo dei circa 55 milioni di debiti, cifra che emerge dalle sue stime e che dovrebbe essere omologata dal Tribunale dopo aver consultato la manovra di ristrutturazione del debito che il CdA sta ultimando in questi giorni.

Ma l’offerta di Barnaba, che può contare sull’appoggio finanziario di Edoardo Garrone, non è ancora quella giusta. O per lo meno i tempi non sono maturi, visto che le banche aspettano il pronunciamento del Tribunale proprio sulla omologazione della ristrutturazione del debito, che dovrà definire con certezza le cifre che il nuovo proprietario dovrà saldare con i creditori, fra cui i principali sono proprio tre banche come Sistema, Macquarie e Progetto. I tre istituti di credito hanno già comunicato a Barnaba di riformulare l’offerta, visto che richiedeva lo stralcio del 50% del debito con la questione dei soldi, un po’ meno di 55 milioni, garantiti da Sace che dovranno essere sostituiti entro otto anni dalla sottoscrizione del finanziamento.

Barnaba, come noto, rileverebbe la Sampdoria attraverso un veicolo di diritto lussemburghese creato appositamente (il 10 novembre 2022) che si chiama Metis Sporting Sarl, controllato da Merlyn Partners Scsp, il fondo creato dal finanziere romano. Due gli amministratori: l’olandese Maarten Petermann, ex Jp Morgan come Barnaba e come lui figura apicale della struttura Merlyn, e il tedesco Tobias Faber.

Si torna quindi indietro da Barnaba, e da Garrone, che hanno sempre meno tempo per formulare un’offerta che soddisfi tutti i parametri con il finanziere che vorrebbe prelevare la Samp entro il 30 maggio, così da evitare di partire in Serie B con due punti di penalizzazione per il mancato rispetto delle scadenze fiscali previste per quella data.

 

Da non scartare, se non si trovasse la quadra giusta, l’ipotesi che Barnaba si rimetta in una posizione di attesa, pronto a rientrare in scena nello scenario drammatico della liquidazione giudiziale che metterebbe a rischio l’esistenza stessa della Sampdoria. Ma non c’è solo Barnaba. Infatti, gli advisor PwC e Legance aspettano, a breve, altre due offerte, fra cui quella del Wrm Group di Raffaele Mincione.

Mincione, attraverso il suo manager Marcello Massinelli, sta lavorando a stretto contatto con le banche Sistema, Macquarie e Progetto per recuperare terreno. Sarà la prima offerta ufficiale di questo fondo, comparso sulle scene all’inizio dell’estate scorsa e poi defilatosi quando è iniziata la trattativa con Cerberus che sembrava potesse essere quella vincente. Proprio Cerberus nei giorni scorsi nuovamente riportata al tavolo da Gianni Panconi, ma che con questi tempi stretti si sarebbe chiamato fuori per la seconda volta. L’altra proposta attesa è quella di Gestio-Capital di Matteo Manfredi associata alla Aser Ventures, la holding sportiva di Andrea Radrizzani, in procinto di vendere le sue quote del Leeds. Sullo sfondo, sempre con un alone misto di mistero e imprevedibilità, rimane la figura di Massimo Zanetti.