Nelle scorse settimane i Barilla, Guido, Luca, Paolo e Emanuela, figli di Pietro scomparso nel 1993, si sono divisi in parti uguali il super dividendo di 123 milioni di euro registrati nel 2021 e distribuito dalla Guido M. Barilla & Fratelli, la società a responsabilità limitata che ha la forma giuridica di accomandita (sapa) e che è la cassaforte dell’omonimo gruppo alimentare.
Come riporta Repubblica Affari e Finanza, la sapa è stata per gli eredi una fonte inesauribile di cedole considerato che nel solo triennio 2018-2020 ha remunerato i soci con circa 170 milioni. I 123 milioni citati in precedenza sono pari all’utile ordinario segnato nel bilancio 2021 dalla sapa e in un primo momento accantonati a riserva. Lo stesso procedimento verrà mantenuto anche per quanto riguarda gli 80 milioni di profitti del bilancio 2022.
La Guido M. Barilla & Fratelli ha il 10% di azioni proprie e vede il controllo ripartito al 22,5% per ognuno dei quattro Barilla: i tre maschi lo hanno in prevalenza intestato alla fiduciaria Cfn e solo in minima parte alle loro società personali (Barbros per Guido, Marired per Luca e Aconcagua per Paolo) mentre Emanuela, in minoranza nell’intestazione fiduciaria, ha invece un 15,3% diretto oltre a una manciata di titoli con la sua Oni.
La sapa, che ha debiti per solo 1,3 milioni e liquidità per 3,7 milioni, detiene partecipazioni il cui valore di carico anno su anno è rimasto invariato a 125 milioni. Si tratta in larga parte (107 milioni) del 100% di Barilla Holding, oltre al 100% della Baring (12,3 milioni) e all’89% della Numero 5 (5,3 milioni). A sua volta Barilla Holding possiede l’85% della britannica Barilla International Ltd e l’85% di Barilla Iniziative che controlla il 100% della Barilla G. e R. Fratelli, la società industriale italiana.
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