E’ in arrivo per la Juventus la tanto attesa notifica di chiusura indagini in merito alle cosiddette manovre stipendi. Lo scrive Tuttosport, spiegando che la mossa del procuratore federale Chinè consentirà al club bianconero di guardare con maggiore chiarezza al prosieguo della sua stagione, definendo i perimetri entro cui si dovrà muovere nell’ambito della giustizia italiana.
Va ricordato, infatti, che è ancora tutto apertissimo sul fronte plusvalenze. Un filone che si incrocerà inevitabilmente con quello degli stipendi, dato che il prossimo 19 aprile è previsto il ricorso della Juventus al Collegio di Garanzia del Coni, con una sentenza che potrebbe arrivare in giornata, e comunque entro massimo cinque giorni (si presume uno o due comunque, non di più).
Il Collegio potrebbe respingere il ricorso, accoglierlo annullando la sentenza o – strada sicuramente più lunga – rinviare il tutto alla Corte d’Appello federale per una rimodulazione della sanzione. In poche parole, tra il 19 e il 21/22 di aprile la Juventus saprà cosa ne sarà del suo -15 in classifica.
Passando invece al filone stipendi, tra oggi e domani (e comunque entro la fine della settimana) il club capirà se rischierà delle ammende o ulteriori punti di penalizzazione e avrà tempo fino a 30 giorni dalla notifica per decidere se patteggiare una pena fino alla metà rispetto a quella che rischierebbe con un processo vero e proprio.
Ecco perché l’intreccio di date è importante. I legali attenderanno verosimilmente la sentenza sul -15 e successivamente decideranno cosa fare sull’altro fronte. Se fossero cancellati i 15 punti del fronte plusvalenze, la società potrebbe decidere di patteggiare per mettere un punto alle vicissitudini e ipotizzare una stagione 2023/24 al riparo da ulteriori incognite, ma senza dimenticare il fascicolo UEFA.