Abodi: «Cambio Sport e Salute. Troppa gente agitata»

«Qualcuno pensa più alla propria esposizione esterna che allo sport. Addirittura c’è chi mette in mezzo, senza motivo e sbagliando, il Quirinale. Bene, questo lo trovo eccessivo e poco rispettoso…

Abodi stadio comunità energetica
(Foto: Paolo Bruno/Getty Images)

«Qualcuno pensa più alla propria esposizione esterna che allo sport. Addirittura c’è chi mette in mezzo, senza motivo e sbagliando, il Quirinale. Bene, questo lo trovo eccessivo e poco rispettoso delle istituzioni. E’ come se io mi vantassi dei rapporti che ho con il presidente della Repubblica». Il ministro dello Sport Andrea Abodi ha parlato così, in un’intervista a Il Foglio, di Sport e Salute.

Si tratta della cassaforte dello sport italiano, circa 360 milioni di euro di contributi all’anno gestiti su un totale di 410. Una società che oggi sarà spacchettata sulla base del decreto che dovrebbe passare al Consiglio dei ministri: «E’ il mio obiettivo: riportare il consiglio a cinque e poi creare la figura dell’amministratore delegato che sia diversa da quella del presidente». Attualmente le due cariche di Sport e Salute sono ricoperte entrambe da Vito Cozzoli, il cui mandato fa parte del grande giro di nomine delle partecipate da rinnovare.

«Vedo intorno a me molte persone che si agitano. E credo che questo non serva, anzi che sia controproducente. La politica dovrebbe essere rispettosa dello sport. Io ho la mia idea e il mio schema in testa. Poi mi confronterò con il presidente del Consiglio. C’è ancora un po’ di tempo, prima di arrivare al nuovo CdA. Intanto pensiamo alla riforma di Sport e Salute. Pensi che ci sono consiglieri di amministrazione in scadenza che si sono fatti fare un parere pro bono per rimanere in carica lo stesso, nonostante il cambio e l’allargamento. Da non credere. E comunque qualcosa cambierà, vedrete. A partire dalla parità di genere nel CdA, per esempio», ha aggiunto ancora il ministro.

La destra al governo, salvo scossoni, accompagnerà l’Italia al più importante evento della sua storia recente: le Olimpiadi invernali di Milano e Cortina in programma nel 2026 in due regioni a guida leghista come Veneto e Lombardia. Abodi reclama autonomia, perché dice che «nella sua vita ne ha viste tante, e che non si fa spaventare dalle pressioni».

Abodi non si sbilancia sui nomi che andranno a dirigere e a presiedere Sport e Salute. I nomi che girano nel frullatore sono tantissimi. L’ultima indiscrezione porta all’avvocato Giorgio Fraccastoro, specializzato nel contenzioso amministrativo e nella consulenza stragiudiziale. Poi si è parlato di Francesco Zicchieri, deputato nella passata legislatura eletto con la Lega e poi finito con Italia Viva, ma qui Abodi dice che «non sarà lui».

Si sa della candidatura di Giuseppe De Mita, una vita a cavallo fra lo sport e la comunicazione, visto che è tra i fondatori di Acme. «E’ un nome valido», dicono dal ministero. Nell’aria anche i nomi del manager UEFA Michele Uva e Riccardo Andriani. «Farò la sintesi migliore per lo sport, al di là di chi si agita, e prima certo ne parlerò con Giorgia».