Da Mediaset al Monza, l’impero da oltre 6 miliardi di Berlusconi

Patrimonio Silvio Berlusconi – La vita di Silvio Berlusconi degli ultimi 30 anni si divide tra quella di imprenditore e quella sulla scena politica. Da costruttore edile dagli anni ‘70,…

Patrimonio Silvio Berlusconi

Patrimonio Silvio Berlusconi – La vita di Silvio Berlusconi degli ultimi 30 anni si divide tra quella di imprenditore e quella sulla scena politica. Da costruttore edile dagli anni ‘70, è riuscito a erigere un impero mediatico e finanziario come mai prima di lui in Italia, ingigantitosi in parallelo al ruolo di leader politico. Così l’ex Premier è diventato uno degli uomini più ricchi del pianeta e, naturalmente, di tutta Italia.

Nel ristretto club dei miliardari di Forbes la famiglia Berlusconi è accreditata di un patrimonio da 6,8 miliardi di dollari (tra i 6,2 e i 6,3 miliardi di euro, al cambio attuale). Una cifra incommensurabilmente lontana dai livelli di inizi anni Novanta, alimentata ovviamente dall’incremento dei valori di Borsa delle società controllate e dai dividendi che da queste risalgono verso l’alto.

Patrimonio Silvio Berlusconi – Cedole per 2,5 miliardi in trent’anni

Secondo quando calcolato da MF-Milano Finanza, Berlusconi – e successivamente i suoi figli – ha incassato cedole pari a 2,5 miliardi di euro. Una media di 85 milioni l’anno per trent’anni. Una ricchezza costruita prima con la Edilnord (che ha dato vita a Milano 2 e poi Milano 3) e proseguita con Fininvest, la finanziaria costituita nel lontano 1978 e che ha sotto di sé i gioielli di famiglia:

  • Mediaset con la relativa raccolta pubblicitaria;
  • Mediolanum;
  • Mondadori;
  • Il Milan (fino all’aprile del 2017);
  • Il Monza.

Si tratta tuttavia solo di una parte dell’impero, che a ritroso – sopra Fininvest – porta alle holding personali di controllo, distribuite dal 2005 tra i due rami famiglia: da una parte i figli Marina e Pier Silvio, dall’altra Luigi, Barbara e Eleonora, nati dal secondo matrimonio. Inizialmente le holding erano 38, poi scese a 22 e ora razionalizzate a 7, tutte denominate Holding Italiana, Prima, Seconda e così via.

Patrimonio Silvio Berlusconi – Le holding

Le Holding Italiana Prima, Seconda, Terza e Ottava fanno capo al 100% al Cavaliere e tutte insieme posseggono il 61,2% della capogruppo. Poi ci sono le quote di Marina e Pier Silvio, pari al 7,65% ciascuna, raggruppate nelle Holding Italiana Quarta (Marina) e Quinta (Pier Silvio). Ai figli più giovani del Cavaliere Barbara, Eleonora, Luigi in quote proporzionali è andata la Holding Italiana Quattordicesima, che detiene il 21,42% della Fininvest. È nelle varie holding che affluiscono i dividendi staccati dal Biscione.

Al momento della discesa in campo – spiega MF-Milano Finanza – Fininvest non era messa bene. Faceva utili per 11 miliardi di lire e vantava 4.385 miliardi di debiti, pari a tre volte il patrimonio netto. Solo con la quotazione in borsa di Mediaset e di Mediolanum la situazione si ribaltò e Fininvest si ritrovò con debiti finanziari ridotti a circa l’80% del capitale netto.

Patrimonio Silvio Berlusconi – Mediaset e Mediolanum

Fininvest poggia su basi molto solide. Nel 2021 il Biscione vanta un attivo di 8,7 miliardi, ricavi per 3,8 miliardi con un patrimonio netto di gruppo di 3 miliardi, una redditività netta a due cifre (360 milioni l’utile) e un debito finanziario a un terzo del valore dell’equity. Molto arriva dalle tv, anche se Mediaset (oggi MediaForEurope) pur resistendo sulla marginalità, perde ricavi. La società ha un valore di carico di 1 miliardo a bilancio, ma la quota di Fininvest in Borsa vale meno di 700 milioni.

Molto meglio Mediolanum, il gruppo bancario della famiglia Doris di cui Fininvest controlla il 30%. A bilancio vale appena 116 milioni ma sul mercato quella quota capitalizza 1,9 miliardi. Queste due macchine da soldi non potevano non far affluire ricche cedole alla famiglia e alle sette holding personali. Parliamo mediamente di dividendi per un livello pari al 2-3% dei ricavi del gruppo. Una media di 85 milioni di euro l’anno, ricordando che in alcuni anni il dividendo non è stato erogato, ma recuperato negli anni successivi con la distribuzione di riserve.

I conti del 2022 devono ancora essere approvati, ma nel 2021 Fininvest ha reso molto bene: oltre 360 milioni di profitti netti, una cedola alla famiglia per 150 milioni, dei quali poco più di 90 milioni al Cavaliere. Marina e Pier Silvio hanno incassato 11,7 milioni a testa mentre ai tre figli Barbara, Eleonora e Luigi sono finiti complessivamente 32,7 milioni.

Nel frattempo, nel 2022 i Berlusconi hanno già attinto alle riserve delle singole holding: il leader di Forza Italia ha preso liquidità per quasi 90 milioni, mentre Pier Silvio ne ha staccati 51 milioni dalla sua cassaforte e Marina 29 milioni. Un’ulteriore dote che va a rimpinguare i portafogli personali. In trent’anni quindi, dei 2,5 miliardi di dividendi totali, nelle holding personali di Silvio Berlusconi è finita una quota di circa il 61%: in denaro fanno 1,5 miliardi intascati direttamente dal Cavaliere a partire dalla sua discesa in politica.

Il resto è in mano ai cinque figli. Poi c’è il patrimonio. Le quattro holding personali del Cavaliere hanno in carico il 61% di Fininvest al costo storico di 237 milioni di euro. Ma il capitale netto del Biscione è di 1,59 miliardi: una ricchezza inespressa di almeno sette volte.

Patrimonio Silvio Berlusconi – Altre partecipazioni

Ovviamente, al di là delle quotate in Borsa, Fininvest detiene un reticolo molto vasto di altre partecipazioni. Ci sono diverse immobiliari, che ricadono in parte sotto il cappello di una sorta di sub-holding che si chiama Fininvest Real Estate & Services. Si trova ad esempio sotto questa società Villa Gernetto, lussuosa dimora brianzola. Villa Gernetto – spiega La Repubblica – è ormai nota anche ai tifosi della Serie A perché vi svolge i ritiri il Monza.

Nell’arcipelago della Fininvest Real Estate & Services, oltre alle ville e agli sviluppi immobiliari, si ritrova anche Alba Servizi Aerotrasporti, la società che governa la flotta di velivoli aziendali. Oltre all’elicottero Agusta classe 2006, ci sono tre jet, due dei quali entrati in esercizio in tempi recenti: un Gulfstream G550 del 2018 e un Hawker 800 XP di meno di due anni fa.

Nell’ultimo bilancio Fininvest sono presenti anche due partecipazioni che sembrano investimenti finanziari con un occhio rivolto al futuro. La prima è una quota del 6,8% di Soldo, società specializzata nella gestione delle note spese e dei pagamenti aziendali, la seconda è il 2% di Satispay, la app utilizzata da un numero crescente di clienti per liberarsi dal cash nelle piccole spese. Un’altra partecipazione che merita qualche interesse è la Trefinance, una società lussemburghese che in passato era servita per condurre alcune partite finanziarie, sia in Italia che all’estero.

Patrimonio Silvio Berlusconi – La holding Dolcedrago

Non essendo quotate, le attività di Fininvest diverse da Mfe, Mediolanum e Mondadori, sono più difficili da valutare. Limitandosi ai valori riportati a bilancio dalla holding, si sfiorano i 350 milioni di euro, che portano il saldo complessivo del mondo Fininvest a superare i 3,1 miliardi. Berlusconi ha poi conservato al di fuori della capogruppo altre proprietà, custodite attraverso la holding immobiliare Dolcedrago, nella quale i soli Marina e Pier Silvio possono vantare qualche diritto. Il 99,5% della società fa capo al papà, mentre a loro due è riservata lo 0,25%.

I beni più preziosi della Dolcedrago sono in una controllata che si chiama Immobiliare Idra. Qui ci sono alcune delle case di famiglia, compresa Villa Certosa, in Costa Smeralda. Il patrimonio immobiliare della Idra è iscritto a bilancio per 426 milioni, una cifra che porta a 3,5 miliardi una possibile stima delle partecipazioni dell’ex premier. Stima riduttiva, considerando gli oltre 6 miliardi stabiliti da Forbes.