Da storico sponsor della Sampdoria nell’era Mantovani a proprietaria del club sotto la gestione di Edoardo Garrone prima della cessione a Massimo Ferrero, ora la ERG punta soprattutto sull’energia rinnovabile. Lo conferma anche Alessandro Garrone, fratello di Edoardo e oggi vice presidente esecutivo e Presidente del Comitato Strategico di ERG SpA, Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi di ERG SpA e Presidente della Fondazione Edoardo Garrone. «Ormai abbiamo 3,3 miliardi di capitale investito di cui l’80% in eolico e il 20% in solare» afferma Garrone che è anche vicepresidente dell’Aidaf, l’Associazione delle aziende familiari al L’Economia del Corriere della Sera.
Nell’ultimo periodo la ERG si è resa protagonista di diverse acquisizioni, 4 solo nell’ultimo anno tra Spagna e Italia: 3 nel solare e una nell’eolico. «Siamo entrati in Spagna e Svezia, siamo forti in Francia e Germania, in UK stiamo crescendo. Guardiamo a opportunità anche in altri Paesi europei» dichiara Garrone.
ERG l’anno scorso ha accelerato anche sui risultati: 537 milioni di ebatda «55% Italia e 45% estero con l’obiettivo di avere in futuro il 50-50». Cifra in aumento del 35% dal 2021 e l’utile netto si è impennato del 70% a 216 milioni. «Ma sono risultati dovuti agli investimenti, saliti da 627 a 946 milioni nel 2021-2022» fa notare Garrone.
Il 62,5% di ERG fa capo alla holding San Quirico delle famiglie Garrone e Mondani. L’anno scorso è stata costituita la società Sq Renewables dove San Quirico ha il 65% e il fondo australiano IFM è entrato con il 35%. «Abbiamo un partner internazionale con cui investire e confrontarci. Siamo abituati a condividere le decisioni con i manager. Una ragione della nostra crescita, con un cambiamento così forte dal petrolio alle rinnovabili, è la governance, già da mio padre Riccardo orientata ai manager».
Su 12 membri del board tre sono della famiglia: Alessandro, il fratello Edoardo, presidente di ERG, e il cugino Giovanni Mondini, vicepresidente. Il resto sono consiglieri indipendenti o manager. «È un modello di azienda manageriale con presenza attiva dell’azionista di controllo, sinora ha funzionato». Ma Garrone considera importante anche la Borsa: «Non solo perché si ha un riferimento trasparente sul valore della società, ma anche perché ci si confronta con analisti e investitori sulle strategie. La Borsa dà stabilità e stimoli».