La Premier League ha rifiutato un’offerta di Netflix per produrre una serie TV, composta da 3 stagioni, che coinvolgeva dai 6 agli 8 club inglesi che sarebbero stati i protagonisti con riprese nei loro momenti fuori dal campo. Insomma, una docu-serie sul modello di quella prodotta dalla stessa Netflix per la Juventus e da Amazon Prime Video sempre per il club bianconero, per il Tottenham, l’Arsenal e il Manchester City.
Tuttavia non c’è stato nulla da fare. Le società inglesi hanno respinto l’offerta di 5 milioni di sterline a stagione, per un totale di 15 milioni (al cambio attuale circa 17 milioni di euro), messa sul piatto da Netflix. I motivi sono sostanzialmente due, come riporta il quotidiano inglese The Times.
Uno riguarda l’ammontare dell’offerta, ritenuta troppo bassa per soddisfare i 20 club della Premier League, che si sarebbero spartiti i guadagni anche se, come detto, la serie sarebbe stata basata su 8 squadre al massimo. La seconda riguardala prossima assegnazione dei diritti TV nazionali del massimo campionato inglese.
È opinione dei club della Premier League che una presenza troppo invasiva da parte di Netflix, che avrebbe avuto accesso agli spogliatoi durante le partite per esempio, non sia vista di buon occhio dagli altri broadcaster che da tempo chiedono di poter accedere con le loro telecamere ad aree ora off limits, proprio come gli spogliatoi e i campi di allenamento.
La società di produzione che era coinvolta nella proposta di Netflix è la britannica Box to Box Films, che ha realizzato Formula 1: Drive to Survive, la serie The Kings sulla boxe per Showtime e Make Us Dream, un documentario su Steven Gerrard, per Amazon Prime Video. Box to Box aveva anche sondato i singoli club della Premier League.