I vari step del caso Juventus porteranno strascichi fino alla fine dell’anno, se non addirittura nel 2024. Lo scrive Il Corriere dello Sport, ricordando che dopo la questione delle plusvalenze, in questi giorni il procuratore federale Chinè farà partire anche l’avviso di chiusura delle indagini sulle manovre stipendi e sulla manovra agenti.
Per quanto riguarda gli stipendi, la Juventus dovrà dimostrare di non avere eluso le norme per aggiustare le perdite relative alle stagioni 2019/20 e 2020/21. In epoca Covid la società sottolineò di aver fatto registrare un effetto positivo per 90 milioni di euro, ma – come spiegò sin da subito Calcio e Finanza – l’intesa raggiunta con i calciatori non comportava la rinuncia a quattro mensilità, perché una parte sarebbe stata successivamente recuperata.
Dovendo mettere in ordine le tempistiche, la Juventus riceverà prima il deferimento per la manovra stipendi e successivamente tornerà in aula – il 19 aprile 2023 – per chiudere la questione plusvalenze con il ricorso contro i 15 punti di penalizzazione. Poi, si presenterà ancora in tribunale per il primo grado del nuovo filone, quello che riguarda stipendi e manovra agenti.
Secondo Il Corriere dello Sport, considerando tutti i processi sportivi il club bianconero rischia di uscirne con 30-40 punti di penalizzazione. Ogni penalità deve essere “afflittiva” e considerando i tempi la Juventus andrebbe a scontarla già in questo campionato. Tutto rimandato, invece, per quanto riguarda le “partnership sospette”, con il processo sportivo sulla questione che si terrà probabilmente a fine 2023.