Barelli nuovo capogruppo di FI alla Camera: nel nuoto è squalificato fino al 2025

Paolo Barelli è il nuovo capogruppo di Forza Italia alla Camera. Il deputato romano è stato nominato nei giorni scorsi dall’assemblea dei deputati di Forza Italia, che hanno così scelto…

XXVI LEN European Championships Roma 2022
Paolo Barelli (Photo Andrea Staccioli / Deepbluemedia / Insidefoto)

Paolo Barelli è il nuovo capogruppo di Forza Italia alla Camera. Il deputato romano è stato nominato nei giorni scorsi dall’assemblea dei deputati di Forza Italia, che hanno così scelto di ridare a Barelli il ruolo che già aveva ricoperto nella precedente legislatura, dall’ottobre 2021 (in sostituzione di Roberto Occhiuto, diventato Presidente della giunta regionale della Calabria) fino alle ultime elezioni, quando poi come capogruppo era stato scelto Alessandro Cattaneo. Nelle ultime settimane, Cattaneo è stato scelto invece come vicecoordinatore del partito, portando quindi alla nuova nomina a capogruppo per Barelli.

Un nome che per gli appassionati di sport non è nuovo. Dal 2000 è infatti il presidente della Federazione Italiana Nuoto (dopo essere stato dal 2012 al 2022 presidente anche della Len, la Federazione europea di nuoto), rieletto nel settembre 2020 per quello che è il suo sesto mandato in carica: solo Sabatino Aracu negli Sport Rotellistici (Fisr) e Luciano Rossi della Federazione Italiana Tiro a Volo, entrambi alla ottava elezione, sono in carica da più mandati alla guida di una federazione sportiva italiana. Attualmente, però, Barelli è sospeso dal suo ruolo da presidente della Federnuoto e lo sarà fino al settembre 2025.

Barelli è stato sospeso inizialmente nel settembre 2022 dalla World Aquatics, la federazione internazionale del nuovo (precedentemente nota con l’acronimo FINA), con la squalifica per due anni confermata ufficialmente l’8 novembre 2022. Il Comitato etico indipendente della World Aquatics lo ha condannato dopo le risultanze di un’indagine legata a “multiple violazioni dello Statuto e del Codice etico” dello stesso organismo internazionale. In particolare, nella sentenza della squalifica si fa riferimento a un contratto “unilaterale” di un addendum fra la Federazione europea e la Federnuoto, che avrebbe portato un beneficio fra i 500 mila e il milione e mezzo per organizzare gli Europei di nuoto a Roma, con un presunto “conflitto di interessi” da parte di Barelli in quanto presidente sia della Federazione europea che di quella italiana. Ma non solo: nell’accusa ci si riferisce anche alla vertenza legata alle “doppie fatturazioni” dei lavori per le piscine del Foro Italico, con la Corte dei Conti che nell’aprile 2022 aveva chiamato Barelli a risarcire 500.000 euro (per cui è già stato presentato ricorso alla Cassazione).

Una squalifica allungata dalla World Aquatics di un ulteriore anno il 9 marzo scorso con le accuse di aver ricevuto “pagamenti indebiti” e non aver riferito “interessi personali”. Il panel etico precisa inoltre che il divieto di un anno inflitto a Barelli “resterà in vigore anche dopo la sua scadenza se l’importo di 297mila euro non verrà interamente rimborsato”. Per questo Barelli farà ricorso alla Corte Arbitrale dello Sport per quello che è più noto come il “filone Consolo”. Ovvero la denuncia a Barelli dell’ex numero uno della Len, appunto Bartolo Consolo, per una presunta “gestione sleale della federazione europea del nuoto, falsificazione di titoli, corruzione privata attiva e corruzione privata passiva”. Accuse da cui Barelli è stato scagionato lo scorso 28 novembre dalla Procura svizzera che l’ha definite “prive di fondamento”.

In ballo, inoltre, c’è anche un nuovo esposto presentato sempre alla Corte dei Conti, come riportato da Repubblica, sull’ipotesi di un danno erariale dato che nell’aprile 2020 la Federnuoto aveva richiesto la cassa integrazione per 85 dipendenti nonostante, anche grazie agli 11 milioni di contributi incassati da Sport e Salute, avesse chiuso il primo trimestre del 2020 “in attivo di 20 milioni di euro”.