L’era Tuchel al Bayern Monaco è cominciata da qualche giorno, ma continuano a tenere banco i motivi dietro l’esonero inaspettato del suo predecessore, Julian Nagelsmann, allontanato nonostante sia ai quarti di finale di Champions League, vincendo tutte le partite comprese le due agli ottavi con il PSG, e in piena corsa per la Bundesliga e la Coppa di Germania.
Secondo quanto riporta il quotidiano tedesco Bild, all’interno dello spogliatoio dei bavaresi si erano creati due fronti ben distinti, uno pro Nagelsmann e l’altro contro il giovane tecnico tedesco che non ha di certo favorito i rapporti con i due esperti portieri:
- Neuer e Ulreich mandando via il vecchio preparatore, Toni Tapalovic. Da allora il rapporto con i calciatori, specialmente quello con Neuer, non è di certo migliorato.
- Insieme al capitano della Germania si sarebbe schierato anche l’esterno d’attacco Gnabry, a cui Nagelsmann non avrebbe mai perdonato il fatto di essere volato a Milano per la Fashion Week pochi giorni prima di una partita di campionato.
- A completare il gruppo di calciatori contro il tecnico – secondo le indiscrezioni della stampa tedesca – sono
- Musiala,
- Sané, Mané
- e Joao Cancelo, arrivato dal Manchester City nel mercato di gennaio e messo quasi subito in disparte dall’ex allenatore del Lipsia.
Nagelsmann, ovviamente, poteva contare anche su alcuni fedelissimi all’interno dello spogliatoio che erano, secondo sempre quanto riporta la Bild,
- i due francesi Pavard e Upamecano,
- i tedeschi Kimmich e Goretzka e
- l’olandese De Ligt, arrivato dalla Juventus in estate.
Questi cinque però non sono riusciti a proteggere l’allenatore, esonerato dal Bayern Monaco dopo poco più di un anno e mezzo dal suo insediamento nel luglio 2021.
Al momento dell’esonero, l’amministratore delegato dei bavaresi Oliver Kahn e il direttore sportivo Hasan Salihamidzic si sono assunti la responsabilità di questa decisione. I due hanno in particolar modo messo in evidenza le difficoltà di gioco espresse dal Bayern dopo la pausa dedicata a Qatar 2022 e una conseguente maggiore difficoltà della squadra a ottenere successi sul campo.