“Il Calcio Napoli è fortemente preoccupato per la decisione di dare accesso ai tifosi tedeschi in occasione del prossimo incontro di Champions League Napoli-Eintracht del 15 marzo”. Inizia così la nota con cui il club partenopeo risponde alla decisione con cui il Tar ha dato il via libera alla vendita dei biglietti ai tifosi dell’Eintracht Francoforte per la gara di Champions League contro il Napoli, dopo lo stop dal Ministero dell’Interno.
“La preoccupazione nasce dalla possibilità concreta di disordini che potrebbero crearsi, come evidenziato dal Comitato di analisi sulle Manifestazioni Sportive del Ministero dell’Interno. Questa decisione è stata presa dalla V sezione del TAR della Campania presieduto dalla dottoressa Abruzzese, che si assumerà la responsabilità di quanto potrà succedere. La decisione, si sottolinea, è stata presa indipendentemente dalle valutazioni tecniche degli organismi a ciò deputati”, conclude il Napoli.
Secondo il TAR, infatti, si ritiene la misura di divieto di vendita dei biglietti “non adeguatamente motivata quanto ai presupposti di fatto da cui origina; al riguardo, si fa riferimento, invero, alla sola partita di andata a Francoforte, unico precedente nel quale, in circostanze di luogo del tutto diverse, le due tifoserie si sono recentemente incontrate (a parte un antichissimo altro evento) e nel corso del quale, a quanto è dato desumere dalla produzione di parte ricorrente (cfr. allegati 013 e 014 della produzione, rapporti della Polizia di Francoforte), gli incidenti verificati sono stati prontamente individuati e bloccati con l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine e l’individuazione dei responsabili”.
“Infine, del tutto irrilevante è, con evidenza, la questione della tifoseria dell’Atalanta, che sarebbe stata presente a Francoforte e gemellata con la squadra tedesca e che si teme possa intervenire anche a Napoli, che tuttavia resta estranea al divieto impugnato; sicché il “pericolo” per la sicurezza pubblica resta solo genericamente prospettato, ma di fatto, in assenza di ulteriori e concreti elementi predittivi, predicabile per tutti gli eventi sportivi del genere di quello che ne occupa e dunque non utilizzabile per la validazione di misure del genere di quella impugnata”.
Inoltre, la decisione secondo il TAR pare anche “non proporzionata, giacché finisce per sposare l’”opzione zero”, senza considerare la possibilità di contenere il paventato rischio con misure alternative e meno invasive“ e perché “impone il divieto, generalizzato, a tutti i cittadini tedeschi (più di ottanta milioni di persone), senza ipotizzare neppure la possibilità di concentrare l’inibitoria su più immediate e identificate fonti di pericolo”.