La Serie A giocherà nei prossimi mesi una delle sue partite più importanti per il futuro: quella dei diritti televisivi. Se la UEFA si è mossa con deciso anticipo per la sua competizione più importante, la Champions League (Amazon ha già annunciato di aver confermato i diritti della miglior partita del mercoledì in esclusiva dal 2024/25, mentre il resto della competizione sarà su Sky), il massimo campionato italiano cerca ancora di capire quali “concorrenti” si potrà trovare davanti per il prossimo ciclo.
Il terreno di scontro non è ancora perfettamente definito, a cominciare dall’arco temporale che sarà coperto dal bando, dato che le modifiche normative consentono alla Lega di dare il via a una gara che copra cinque anni (dal 2024/25 al 2028/29) in luogo dell’abituale ciclo di durata triennale. Questo sarà già un passo importante, perché potrebbe definire le strategie dei broadcaster interessati in un senso o nell’altro.
La certezza sarà la partecipazione di DAZN alla gara, a prescindere da come questa sarà organizzata. La piattaforma di sport in streaming è intenzionata a correre per la Serie A. La società inglese non vuole “cestinare” gli investimenti fatti in questi ultimi tre anni in cui è stato player principale del campionato italiano e si presenterà dunque con un’offerta, che dipenderà chiaramente dalla struttura del bando.
E’ evidente che un bando disposto su un arco temporale maggiore possa consentire di ammortizzare l’investimento in maniera diversa e – di conseguenza – spostare l’asticella delle offerte più in alto. Attualmente, infatti, appare complicato immaginare che la Serie A possa incassare quanto ricevuto negli ultimi tre anni, specialmente per l’assenza di TIM, che nel 2021 fu partner proprio di DAZN con l’offerta per gli attuali diritti.
DAZN sembra essere il player più focalizzato sulla corsa al massimo campionato italiano, soprattutto considerando che Sky ha deciso di puntare sulla Champions League con un investimento importante e che cadrà per il broadcaster il divieto di avere esclusive via web. La pay-tv di Comcast ha una posizione attendista al momento e sta cercando di capire come sarà strutturato il nuovo bando per definire al meglio la propria strategia.
Sky ha sempre puntato su investimenti che fossero sostenibili economicamente, ed era arrivata a offrire 700 milioni di euro a stagione per la Serie A nel ciclo 2021-2024, salvo poi virare sulle tre partite in co-esclusiva con DAZN per 87,5 milioni di euro a stagione (insieme alle coppe europee, Champions, Europa League e Conference League). Insomma, la pay-tv non vuole fare il passo più lungo della gamba e attenderà tra aprile e maggio per avere un’idea più chiara su come muoversi, quando il bando dovrebbe essere pubblicato.
La Lega, da parte sua, dovrà capire invece come impostare la gara per massimizzare l’investimento dei broadcaster. A proposito delle linee guida per la realizzazione del bando, l’Antitrust aveva già chiesto una maggiore apertura a più piattaforme con l’obiettivo di creare più concorrenza e, di conseguenza, di rendere il prezzo più accessibile per gli utenti.
Ma non sarà facile, perché una situazione di questo tipo presupporrebbe l’interesse di più operatori (come accaduto ad esempio con l’assegnazione dei diritti della Serie B nell’ultimo ciclo, senza esclusive), che al momento non sembrano esserci. Le cose spesso possono però cambiare rapidamente e la Serie A spera di trovare nelle prossime settimane la chiave per accendere l’interesse verso il prodotto calcio, pena il rischio di dover fare i conti con offerte poco soddisfacenti, a un anno dalla scadenza del triennio attuale.