Adesso è ufficiale. Il governo del Regno Unito, come annunciato nelle scorse settimane, ha dato vita con l’approvazione del cosiddetto “White Paper”, a un ente regolatore indipendente che avrà il compito di supervisionare i conti dei club inglesi fino alla National League, la quinta serie calcistica del Paese, corrispondente (ma solo per ordine di categoria) alla nostra Eccellenza.
Come si legge nella lunga nota pubblicato sul sito ufficiale del governo britannico, lo scopo primario di questa nuova istituzione è quella di riportare al centro del calcio i tifosi, con i club che dovranno dimostrare di essere in possesso di un modello finanziario solido, e che dovrà essere approvato, per potersi iscrivere al campionato.
Sarà, inoltre, difeso il diritto dei tifosi di partecipare alle decisioni che riguarderanno la storia del club, come eventuali cambi di stemma o colori sociali, che non dovranno andare in contrasto con la storia della società così che queste siano protette dalle volontà di nuovi proprietari che si insedieranno negli anni a venire. Inoltre, in caso di spostamento per un nuovo stadio, o di lavori importanti all’impianto esistente, questi dovranno essere approvati prima dal regolatore, con il coinvolgimento dei tifosi che diventeranno una parte fondamentale prima di concludere o meno un simile processo.
Verranno introdotte, inoltre, verifiche più stringenti e due diligence più approfondite sui conti e le disponibilità di eventuali nuovi proprietari che si apprestano ad acquisire le società calcistiche inglesi, con questi ultimi che dovranno presentare un piano finanziario che dovrà essere prima approvato dal regolatore indipendente come requisito per concludere l’acquisizione del club. Na situazione che ha messo timore soprattutto alla Premier League, preoccupata che norme simili scoraggino gli investimenti dall’estero.
Ma oltre ad aspetti finanziari, la parte più importante del “White Paper” è la possibilità da parte del regolatore «di impedire ai club inglesi di partecipare a nuove competizioni che non soddisfano criteri prestabiliti, in consultazione con la FA e i tifosi. Tali criteri potrebbero includere misure per impedire ai club di partecipare a competizioni separatiste a circuito chiuso che danneggiano il gioco nazionale, come la Superlega europea».
Potere ai tifosi, conti in ordine, piani di finanziamento e di gestione che devono essere approvati prima dal regolatore. Il calcio inglese entra di fatto in una nuova era che, secondo quando comunicato dal governo, si è resa necessaria dopo i fallimenti di club storici come Bury e Macclesfield Town che hanno cessato l’attività a causa della cattiva gestione. Questi club sono tra i 64 casi in cui un club è stato messo in amministrazione controllata dal 1992, quando è stata lanciata la Premier League.
«Più di recente, nel 2021 – continua la nota ufficiale -, i piani per una Superlega europea separatista da parte di un gruppo selezionato di club di Premier League e altri club d’élite europei sono stati accantonati dopo la diffusa condanna pubblica e l’azione del governo e delle autorità calcistiche. Continua a esserci un serio rischio finanziario nei campionati. Nonostante il successo globale del calcio inglese, il debito netto combinato dei club della Premier League e del campionato aveva raggiunto i 5,9 miliardi di sterline al termine della stagione 2020/21».
«Nella stessa stagione, il campionato ha registrato una media del rapporto salari/ricavi del 125%, il che significa che i club stavano spendendo ben oltre le loro possibilità e negli ultimi mesi diversi club di tutti i campionati non sono riusciti a raggiungere la parità di bilancio. Lo scorso anno il Derby County FC si è trovato sull’orlo del fallimento e recenti rilievi indicano che le cose continuano a peggiorare in tutti i campionati».
L’approvazione del “White Paper” è stata commentata dal primo ministro Rishi Sunak: «Fin dalla sua nascita oltre 165 anni fa, il calcio inglese ha riunito le persone, fornendo una fonte di orgoglio per le comunità e ispirazione per milioni di tifosi in tutto il paese. Eppure, nonostante il successo di questo sport sia in patria che all’estero, sappiamo che ci sono sfide reali che minacciano la stabilità dei club grandi e piccoli. Questi nuovi e audaci piani riporteranno i tifosi al centro del calcio, proteggeranno il ricco patrimonio e le tradizioni dei nostri club tanto amati e salvaguarderanno il bellissimo gioco per le generazioni future».
Anche il ministro per lo sport, Andrew Stuart, ha voluto commentare questa novità: «Il mio primo incontro importante come ministro dello sport è stato con i tifosi di calcio. Ho sentito come alcuni club hanno sofferto per mano di proprietari che hanno usato e abusato della loro amministrazione. Senza tifosi, le squadre di calcio non sono niente. Ecco perché oggi rimettiamo i tifosi al centro della governance del calcio e creiamo una base più solida per la continua crescita e il successo del calcio inglese. Questo nuovo ente regolatore indipendente creerà una Premier League, una English Football League e una National League ancora più forti, quindi la nostra piramide del calcio d’élite rimane l’invidia dei campionati di tutto il mondo».
La nota conclude che «nell’ambito del suo ampio mandato, l’autorità di regolamentazione avrà il compite inoltre di:
- Garantire che i proprietari dei club dimostrino buone pratiche finanziarie di base, dispongano di risorse finanziarie adeguate e proteggano le risorse fondamentali del club;
- Migliorare la governance attraverso l’introduzione di un Codice di Corporate Governance per le squadre di calcio;
- Rimanere proporzionato e adattivo nel suo approccio con controlli ed equilibri incorporati nella sua progettazione.
Parallelamente alla pubblicazione del “White Paper”, il governo ha annunciato anche un approfondito esame del funzionamento dell’attuale sistema di visti per i calciatori stranieri che vengono acquistati dal club inglesi, per garantire che questi alzino il livello del calcio britannico e garantendo anche però un adeguato sostegno ai giovani calciatori nazionali. Il governo avvierà ora il processo di impegno e ulteriore consultazione con le parti interessate selezionate sulle riforme chiave stabilite del documento.