Giulini e Palermo (Costim) fanno il punto sul nuovo stadio di Cagliari

Il nuovo stadio di Cagliari è un progetto importante per il territorio e per il calcio sardo, e rappresenta una svolta in termini di modernità e funzionalità. Il…

Nuovo stadio Cagliari
Il rendering del nuovo stadio del Cagliari

Il nuovo stadio di Cagliari è un progetto importante per il territorio e per il calcio sardo, e rappresenta una svolta in termini di modernità e funzionalità. Il Presidente del Cagliari Calcio, Tommaso Giulini, è intervenuto con alcune precisazioni sulla vicenda Is Arenas e sul project financing, il quale prevede l’utilizzo di risorse pubbliche solo in forma di contributo d’equilibrio, che saranno destinati alla concessione cinquantennale dell’impianto.

Ad intervenire è anche Jacopo Palermo, CEO di Gruppo Costim e partner industriale del Cagliari Calcio in questo ambizioso progetto, che ne sottolinea l’importanza in termini di opportunità di sviluppo economico per la città e il territorio.

Tommaso Giulini, Presidente del Cagliari Calcio, sulla vicenda Is Arenas e sul progetto del nuovo stadio

Tommaso Giulini, presidente del Cagliari Calcio, ha rilasciato alcune dichiarazioni in risposta alle affermazioni del Sindaco di Quartu S’Elena, Graziano Milia, sulla vicenda Is Arenas e sul project financing per il nuovo stadio di Cagliari.

Ripercorriamo lo stato dell’arte della disputa: la Giunta guidata dal sindaco Graziano Milia ha annunciato che non ci sarà alcuna conciliazione tra le due parti e si dovrà aspettare il pronunciamento del giudice nel mese di marzo. L’amministrazione comunale ha proposto al club rossoblù un accordo che comporterebbe la rinuncia a più di 40mila euro per il ripristino della pista di atletica (da 659mila a 618mila) e una cifra anche superiore per quanto riguarda il campo di calcio (da 450mila a 225mila). Tuttavia, il Cagliari Calcio non ha trovato accettabile tale proposta economica e ha rifiutato l’offerta senza presentare alcuna controproposta, secondo quanto spiegato dall’amministrazione di Quartu.

Tommaso Giulini, come leggiamo anche in un articolo di Ansa.it, è intervenuto per fare chiarezza in merito: “È indispensabile tenere presente che il contributo pubblico d’equilibrio previsto dal piano economico finanziario viene destinato ad un project financing nel quale l’aggiudicatario di un bando d’appalto internazionale (anch’esso pubblico e accessibile a chiunque) otterrà una concessione cinquantennale, al termine della quale l’impianto tornerà nella piena disponibilità del Comune di Cagliari.

“Una apposita società – prosegue Giulini – composta attualmente da Costim e dal Cagliari, parteciperà a questa gara ed a prescindere dall’esito, tutt’altro che scontato, il club avrà in ogni caso l’obbligo di pagare un cospicuo canone annuale per l’utilizzo del nuovo stadio, come imposto da qualsiasi convenzione di concessione di un’opera pubblica”.

Jacopo Palermo, CEO di Gruppo Costim, partner del Cagliari Calcio: la rilevanza del progetto per il territorio

In merito alla questione anche Jacopo Palermo, CEO di Gruppo Costim e partner industriale del Cagliari Calcio nel progetto per il nuovo stadio, afferma che: “La congiuntura economica internazionale ha alzato i prezzi, ma il progetto è effettivamente diverso rispetto alla prima iniziativa e prima dichiarazione di pubblica utilità. Come Costim siamo arrivati a bordo in fase già avanzata per realizzare un oggetto diverso e significativamente migliore per quanto riguarda la capienza e l’impatto sul territorio”.

Palermo ha inoltre posto l’accento sull’importanza che il progetto ha per il territorio: “Lo stadio è un oggetto di territorio, di rigenerazione urbana, con servizi come hotel e SPA, funzionali anche a eventi nazionali e internazionali come gli Europei. È sicuramente un oggetto molto moderno nel panorama degli stadi italiani. È il primo oggetto che viene realizzato con la legge sugli stadi, con questa nuova forma di partenariato”.

Costi e cronoprogramma del progetto del nuovo Stadio di Cagliari

Intervenendo poi sui costi, Jacopo Palermo ha precisato che il piano economico è dell’iniziativa: “Noi siamo i promotori, ma verrà fatta una gara pubblica, quindi sarà il piano economico del vincitore che speriamo ovviamente essere noi con la nostra joint-venture, ma potrebbe essere qualsiasi concorrente”. Aggiunge poi che i ricavi dal punto di vista della concessione sono il canone pagato dalla società sportiva, come previsto espressamente dalla legge stadi, coerente con il PEF, più i ricavi in arrivo dall’utilizzo di funzioni accessorie come l’hotel, lo spazio retail e altro.

Palermo ha anche fornito informazioni sul cronoprogramma del progetto: attualmente la palla è nelle mani dell’amministrazione pubblica, perché deve essere fatta la dichiarazione di pubblica utilità, dopodiché verranno esperiti i tempi amministrativi per il bando o la gara. Conclude poi citando la legge Stadi, che (salvo integrazioni richieste) prevede tempi di 12 mesi per il bando, quindi altri 6-12 mesi per la valutazione e l’aggiudicazione, e circa 36 mesi per la realizzazione dell’opera.