La UEFA ha pubblicato nella serata di ieri il Rapporto prodotto dal Gruppo di Revisione Indipendente guidato dal dottor Brandão Rodrigues, che ha indagato sugli eventi relativi alla finale di UEFA Champions League tra Liverpool e Real Madrid giocata a Parigi il 28 maggio 2022. Eventi che crearono il caos tra i tifosi, ritardarono il calcio d’inizio della finale e fecero sì che si sfiorasse un vero e proprio disastro.
Il Rapporto di Revisione Indipendente e l’appendice hanno esaminato i piani operativi e la sequenza degli eventi del 28 maggio. Il Rapporto evidenzia una serie di lezioni importanti su come l’organizzazione della finale avrebbe potuto essere migliore. Il Rapporto contiene anche una serie di raccomandazioni utili a garantire una migliore esperienza e sicurezza dei tifosi in occasione di eventi futuri.
La UEFA sta analizzando i risultati della Revisione e li sta valutando rispetto alla propria analisi dell’organizzazione dell’evento e dei fatti accaduti intorno a questa circostanza. Allo stesso tempo, la UEFA sta analizzando le raccomandazioni del Panel al fine di introdurre modifiche e disposizioni appropriate per garantire il massimo livello di sicurezza per i tifosi durante le future finali.
La UEFA ha annunciato anche che sarà messo a disposizione un programma di rimborso speciale per i tifosi presenti alla sfida. Commentando il Rapporto, il Segretario Generale UEFA Theodore Theodoridis ha dichiarato: «Siamo grati al dottor Brandão Rodrigues e al panel di esperti per questo lavoro».
«A nome della UEFA, vorrei scusarmi ancora una volta con la massima sincerità con tutti coloro che sono stati colpiti dagli eventi accaduti in quella che doveva essere una festa al culmine della stagione dei club. In particolare, vorrei scusarmi con i tifosi del Liverpool FC per le esperienze che molti di loro hanno avuto per assistere alla partita e per i messaggi rilasciati prima e durante la partita che hanno avuto l’effetto di incolparli ingiustamente per la situazione che ha portato al ritardo del calcio d’inizio», ha aggiunto.
«La UEFA si impegna a imparare dagli eventi del 28 maggio e collaborerà strettamente con i gruppi di tifosi, i club finalisti, le federazioni ospitanti e le autorità locali al fine di offrire finali eccezionali in cui tutti possano godersi la partita in modo sicuro, protetto e in un ambiente accogliente», ha concluso Theodoridis.
Nel dettaglio, il report evidenzia come la UEFA abbia «la responsabilità primaria dei fallimenti che hanno quasi portato al disastro». La giuria ha ritenuto ragionevole da parte della UEFA delegare alcune operazioni di sicurezza e protezione alla Federcalcio francese (FFF), che organizza regolarmente le partite allo Stade de France (SDF), e rinviare alla Préfecture de Police locale per i compiti di polizia. Ma questo non assolve «la UEFA dalle sue responsabilità. L’UEFA è stata fondamentale per l’organizzazione dell’evento e avrebbe dovuto monitorare, supervisionare e assistere con misure di sicurezza e protezione, per garantire che fossero adatte allo scopo e per identificare e risolvere i problemi prima che si presentassero in tempo reale».
«La UEFA è rimasta coinvolta per tutto il tempo, e così doveva essere. Lo ha fatto però in modo inefficace, senza assumersi responsabilità e senza farlo tramite il personale preposto: la propria unità di sicurezza e protezione», aggiunge ancora il report sui fatti del 28 maggio.
Colpe ricadono anche sulle operazioni di polizia, che secondo il report sono state «difettose». La polizia si è preparata ad affrontare atti di vandalismo, ignorando le informazioni secondo cui negli ultimi anni non si erano verificati «problemi significativi di violenza legata al calcio» che coinvolgessero i tifosi del Liverpool o del Real Madrid. Le migliaia di tifosi del Liverpool che sono andati a Parigi senza i biglietti per la partita lo hanno fatto per godersi l’atmosfera, non per cercare l’ingresso allo stadio in maniera fraudolenta.
Alla fine, i fallimenti di questo approccio «sono culminati in un’operazione di polizia che ha dispiegato gas lacrimogeni e spray al peperoncino: armi che non dovrebbero trovare posto in un festival del calcio». Le condizioni pericolose sono state esacerbate dall’uso di gas lacrimogeni e spray al peperoncino. «È un fatto straordinario che nessuno abbia perso la vita», si legge nel documento.
In chiusura, un passaggio anche sul tentativo da parte della UEFA di incolpare i tifosi: «Con l’evolversi della crisi a Parigi, la UEFA ha annunciato sui grandi schermi all’interno dello stadio e quindi tramite le emittenti nel mondo, che il ritardo del calcio d’inizio era dovuto ai tifosi arrivati in ritardo. Questa affermazione era oggettivamente falsa».
Inoltre, sul comunicato stampa della UEFA diffuso subito dopo la finale, la Federcalcio europea «innanzitutto ha accusato i tifosi di avere biglietti falsi. In secondo luogo, la sua bozza originale rilevava che i locali avevano contribuito ai problemi. La prima affermazione era errata e non avrebbe dovuto essere fatta. La seconda era corretta, ma è stata modificata rispetto alla versione pubblicata, su richiesta delle autorità francesi».
Le affermazioni secondo cui c’era un numero esagerato di tifosi senza biglietti validi sono state «erroneamente gonfiate» e «considerate come un dato di fatto, per deviare la responsabilità per i fallimenti operativi e di pianificazione delle parti interessate. Questo è riprovevole e ha coinvolto UEFA, UEFA Events SA, FFF, la Préfecture de Police, funzionari governativi e ministri francesi».