Nei giorni scorsi il nome di Blue Skye Financial Partners è balzato nuovamente agli onori della cronaca, quando il Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf ha effettuato acquisizioni nell’ambito di un’inchiesta con al centro la vendita del Milan dal fondo Elliott a RedBird di Gerry Cardinale dell’agosto scorso. L’indagine era partita appunto da un esposto dell’ex socio di minoranza lussemburghese nella gestione del club.
Lo scorso settembre, Blue Skye – guidata da Gianluca D’Avanzo (ex membro del CdA del Milan) e Salvatore Cerchione – e la sua controllante Luxembourg Investment Company avevano presentato al Tribunale civile di Milano un ricorso d’urgenza per bloccare la vendita del club rossonero, ma poi avevano rinunciato all’istanza cautelare – con condanna al pagamento di 20mila euro di spese legali – prendendo atto che la compravendita era stata già perfezionata a fine agosto.
Ora, secondo quanto appreso da Calcio e Finanza da fonti a conoscenza della situazione, è emerso che il fondo Elliott ha avviato a sua volta azioni riconvenzionali (dei controricorsi) in Lussemburgo contro la stessa BlueSkye e contro Giovanni Caslini in relazione alle rispettive violazioni dei doveri contrattuali e fiduciari.
Proprio Giovanni Caslini era al centro di una delle cause presentate da Blue Skye contro il fondo Elliott in Lussemburgo. La società di D’Avanzo e Cerchione lamentava la rimozione dell’uomo dal board di Rossoneri Sport Investment, veicolo che controllava il Milan e il cui 100% era controllato a sua volta da Project Redblack (della quale il 4,27% era nelle mani di Blue Skye).
Le cause presentate da Blue Skye non hanno mai minato il buon esito dell’operazione che ha visto passare la maggioranza del Milan dalle mani di Elliott a quelle di RedBird. Il fondo di Paul Singer ha definito a più riprese i contenziosi come «frivoli e vessatori», considerandoli «nient’altro che un tentativo di estrarre un valore a cui BlueSkye non ha diritto».
BlueSkye non possedeva «altro che una piccola partecipazione indiretta in AC Milan, la cui stragrande maggioranza è costituita da capitale controllato e versato da Arena Investors, che a sua volta condanna fermamente e pubblicamente le azioni di BlueSkye», commentava lo scorso giugno l’allora proprietà del Milan.