Dalla Rai a Sky, così l’AgCom “salva” il telecomando

Telecomando nuove regole – Salvare il tradizionale “telecomando”. E’ questo l’obiettivo delle nuove regole a protezione dello strumento così come lo conosciamo e che permetteranno al telecomando — con il…

Telecomando nuove regole
(Image credit: Depositphotos)

Telecomando nuove regole – Salvare il tradizionale “telecomando”. E’ questo l’obiettivo delle nuove regole a protezione dello strumento così come lo conosciamo e che permetteranno al telecomando — con il suo tastierino e i numeri dei canali dallo 0 al 9 — di restare in campo, a dispetto dei cambiamenti che stanno avvenendo tra internet e smart speaker, che fanno cambiare canale con la voce.

Come riportato da La Repubblica, in Italia ogni nuovo apparecchio avrà in scatola almeno un telecomando tradizionale, con il tastierino. Salvatori del telecomando classico sono gli arbitri del settore tv. Le autorità di garanzia (l’AgCom in Italia) mettono al vecchio telecomando un giubbotto anti-proiettile (mentre Netflix e le altre webtv lanciano dardi da tutte le parti). Sullo sfondo, silenziosi, ma felici, sorridono gli editori tradizionali.

Si va dalla Rai a Mediaset, passando per La 7 e la stessa Sky qui in Italia. Erano ben coscienti che il graduale abbandono del telecomando storico con i numeri e l’avvento dei dispositivi semplificati (senza) li avrebbe messi all’angolo. Del resto, spiega il quotidiano, il telecomando è il terreno di una disfida economica tra le emittenti. Anche in ragione delle sue caratteristiche tecniche, uno strumento simile premia o affonda un editore invece di un altro.

Nel 2015, è Reed Hastings — l’ingegnere co-fondatore di Netflix — a individuare nel telecomando il cavallo di Troia capace di incendiare le reti storiche. Hastings bussa così alla porta di cinque produttori di televisori (Sony, Panasonic, Philips, Toshiba e Vestel) perché aggiungano al telecomando tradizionale un tasto Netflix centrale, che porti al menu dell’emittente via web. Basta andare su eBay — oggi, nel 2023 — per trovare centinaia di telecomandi nel mondo senza più il tastierino.

Telecomandi che hanno invece pulsanti dedicati alle web tv, come Amazon Prime, Disney+, Netflix, Hulu. Ma ora, in Italia, entra in campo l’arbitro della televisione, dopo che la direttiva Ue sui Servizi di media audiovisivi (2018) ha posto il problema. La crescita delle tv in streaming va bene purché non demolisca le emittenti classiche, a partire dal servizio pubblico.

Telecomando nuove regole – Cosa dicono le norme

Il compito di dettare le regole del gioco è affidato in all’AgCom in Italia, con l’autorità che mette in campo una commissaria attrezzata, Laura Aria. Da ieri sono pubbliche le norme che — dopo una consultazione pubblica di soli 30 giorni — saranno approvate. Stabiliscono che la confezione della tv abbia almeno un telecomando classico all’interno. Se non c’è, la tv dovrà essere compatibile con i telecomandi tradizionali comprati a parte. Un qualsiasi numero del telecomando porterà al digitale terrestre e una volta nel menu degli editori in streaming (come Netflix o DAZN), un’icona grande e visibile rimanderà al digitale terrestre.