Alla vigilia dell’udienza della Corte Federale di Appello, Sezioni Unite, chiamata a esprimersi sull’eventuale revocazione del giudizio di proscioglimento pronunciato lo scorso 27 maggio nei confronti della Juventus, se la Procura si prepara a chiedere sanzioni, dal club bianconero la prima azione in campo è una memoria difensiva, che sarebbe già stata depositata.
Restano infatti le posizioni già espresse e ribadite: “Confidiamo che il ricorso per revocazione sia dichiarato inammissibile o comunque respinto” scriveva il 16 gennaio la società in una nota di risposta alla recente richiesta di una trasmissione televisiva, Report, di intervenire nel merito.
Un modo per ribadire le posizioni già espresse in due comunicati, lo scorso 30 novembre il primo e del 22 dicembre il secondo. Nel primo la Juve concludeva: “Nella convinzione di aver operato sempre correttamente, Juventus Fc intende fare valere le proprie ragioni e difendere i propri interessi, societari, economici e sportivi, in tutte le sedi”.
Nel secondo, nel momento in cui veniva comunicata l’impugnazione della decisione della Corte federale del 27 maggio, la società ricordava: “Con la decisione impugnata la Corte federale di Appello aveva rigettato il reclamo proposto dalla Procura federale avverso la decisione del Tribunale federale nazionale che, a sua volta, aveva prosciolto Juventus e gli altri soggetti deferiti per insussistenza di qualsiasi illecito disciplinare in ordine alla valutazione degli effetti di taluni trasferimenti dei diritti alle prestazioni di calciatori sui bilanci e alla contabilizzazione di plusvalenze”.
E concludeva: “La Società potrà articolare le proprie difese nei termini previsti dal codice, confidando di poter ulteriormente dimostrare la correttezza del proprio operato, l’assenza di elementi nuovi sopravvenuti rilevanti per il giudizio rispetto alla decisione della Corte federale di Appello e la carenza dei presupposti dell’impugnazione proposta”.