Da Fofana a Mudryk: perché i contratti al Chelsea sono così lunghi

Perché il Chelsea fa contratti così lunghi? Dall’arrivo della nuova proprietà guidata dall’imprenditore americano Todd Boehly, si nota una particolare tendenza in casa Chelsea. I Blues stanno facendo razzia sul…

Perché il Chelsea fa contratti così lunghi
(Foto: BEN STANSALL/AFP via Getty Images)

Perché il Chelsea fa contratti così lunghi? Dall’arrivo della nuova proprietà guidata dall’imprenditore americano Todd Boehly, si nota una particolare tendenza in casa Chelsea. I Blues stanno facendo razzia sul mercato e dopo la sessione dell’estate 2022 (che li ha visti protagonisti di svariati acquisti, da Sterling a Cucurella), ora cercano di imporsi come re dei trasferimenti anche per la finestra invernale.

Il “botto”, del resto, è già arrivato: l’acquisto del talento ucraino Mychajlo Mudryk. Il giovane calciatore è arrivato dallo Shakhtar Donetsk per 88 milioni di sterline (100 milioni di euro circa, divisi tra 70 milioni di parte fissa ed eventuali 30 di bonus, secondo le indiscrezioni). Si tratta già del quinto colpo della sessione invernale, che si unisce agli acquisti di Badiashile, Santos e Fofana, oltre all’arrivo in prestito di Joao Felix.

Osservando l’operazione che ha portato Mudryk a Londra si nota un dettaglio particolare: il giocatore ha firmato un accordo per otto anni e mezzo. Un contratto che ha una durata insolita per il mondo del calcio, considerando per esempio che in Italia il tetto massimo per un calciatore professionista è fissato a cinque anni.

Perché il Chelsea fa contratti così lunghi? Le regole FIFA

La norma – che riguarda dunque anche tutti i top club di Serie A – è legata a quanto previsto dalla FIFA all’articolo 18 del Regolamento sullo Status e il Trasferimento dei Calciatori. Articolo che recita: «La durata minima di un contratto va dalla data di entrata in vigore fino alla fine della stagione, mentre la durata massima di un contratto è di cinque anni. I contratti di qualsiasi altra durata sono consentiti solo se conformi alle leggi nazionali».

E’ evidente, dunque, come il Regno Unito preveda la possibilità di siglare contratti di una durata superiore rispetto a quella prevista dalla FIFA. Una tendenza che non riguarda solamente Mudryk, ma quasi tutti gli acquisti o i rinnovi portati a termine dalla proprietà post Abramovich. Il riferimento è chiaramente ai calciatori più giovani, dal momento in cui un contratto eccessivamente lungo per un giocatore di 30 anni o più (per esempio Koulibaly) rischierebbe di essere controproducente sul fronte sportivo.

Perché il Chelsea fa contratti così lunghi? Tra acquisti e rinnovi

Non solo Mudryk, dicevamo. Anche Wesley Fofana ha siglato in estate un accordo della durata di sette anni, mentre il contratto di Benoit Badiashile – arrivato a gennaio – durerà per sette anni e mezzo. Di seguito i nuovi contratti (e rinnovi) più lunghi ufficializzati dalla nuova proprietà:

  • Mychajlo Mudryk – 30 giugno 2031
  • Benoit Badiashile – 30 giugno 2029
  • Wesley Fofana – 30 giugno 2029
  • Reece James – 30 giugno 2028 (rinnovo di sei anni)
  • Marc Cucurella – 30 giugno 2028
  • Carney Chukwuemeka – 30 giugno 2028
  • Trevoh Chalobah – 30 giugno 2028 (rinnovo di sei anni)
  • Armando Broja – 30 giugno 2028 (rinnovo di sei anni)
  • Gabriel Slonina – 30 giugno 2028

Perché il Chelsea fa contratti così lunghi? I motivi

Dunque, come mai il Chelsea sta proponendo ai propri calciatori contratti di questa durata? Un contratto più lungo consente di ammortizzare l’investimento per il cartellino di un calciatore su più anni, riducendo dunque la quota di ammortamento che pesa sul bilancio del club ogni stagione. Per fare un esempio, prendendo per buoni i 100 milioni pagati per Mudryk, con un contratto di cinque anni il calciatore sarebbe costato al Chelsea 20 milioni a stagione di ammortamento, cifra a cui aggiungere lo stipendio lordo. Con un contratto di otto anni e mezzo, la quota ammortamento scende a 12,5 milioni di euro (per una stagione intera, mentre per i sei mesi del 2022/23 sarà la metà).

I motivi di questa scelta sono evidentemente legati alle norme che i club dovranno rispettare con l’introduzione del nuovo Fair Play Finanziario, che prevede un tetto al rapporto tra costo della rosa (la somma di stipendi di giocatori e allenatori, ammortamenti e commissioni per gli agenti) di massimo il 70% entro la stagione 2025/26. Allungando i contratti, le quote di ammortamento per ogni singolo calciatore si riducono e di conseguenza il margine di manovra si amplifica.

Perché il Chelsea fa contratti così lunghi? I rischi

Ma qual è il rovescio della medaglia con operazioni di questo tipo? Vincolarsi ad un contratto così lungo con un calciatore pone il rischio di non essere in grado di “uscire” da un eventuale investimento sbagliato in tempi brevi e di dover continuare a versare lo stipendio all’atleta anche qualora le aspettative su di lui non fossero rispettate.

Non solo. Anche nell’ipotesi di una cessione c’è da considerare che sarebbe più complicato fare registrare una plusvalenza. Il valore del calciatore a bilancio scenderà infatti più lentamente negli anni e per poter mettere a referto una plusvalenza potrebbe servire un’offerta superiore a quella che sarebbe bastata in caso di un contratto più breve.