Lo scontro in Consiglio Comunale a Milano si è nuovamente acceso sul tema San Siro. Oltre un’ora e mezza, nella serata di ieri, di interventi da parte di molti consiglieri, fino alla votazione che ha dato il via libera alle nuove richieste partire da Palazzo Marino verso Inter e Milan per modificare ulteriormente il progetto per il nuovo stadio.
L’ordine del giorno presentato da quattro consiglieri del PD, poi approvato, ha riacceso così la discussione tra le varie parti politiche presenti in Consiglio. “Serve che il Consiglio mantenga il suo ruolo, cercando di avere come obiettivo quello di avere un investimento che sia davvero a beneficio di tutta la città”, ha aperto la discussione Bruno Ceccarelli del PD, tra i firmatari della proposta poi approvata. A favore della quale si è espressa anche la Giunta Comunale, nelle parole dell’assessore Giancarlo Tancredi. “Nel tempo che intercorrerà tra questa seduta e la delibera di giunta dovremo confrontarci con le squadre per il recepimento di queste proposte che a parere della giunta sono assolutamente condivise. Diamo parere favorevole all’ordine del giorno”, le sue parole.
Sul fronte della maggioranza, il consigliere Filippo Barberis (PD) ha aggiunto: “Non ci sarebbe niente di più lontano dagli interessi della città di vedere le squadre che se ne vanno ma lo stadio e l’area restano così. È un problema su che non possiamo fare finta non esista, c’è il rischio concreto di trovarsi un pugno di mosche in mano, un manufatto di cui non sappiamo cosa fare e un’area abbandonata. Il vincolo architettonico di cui si parla rischia di essere la morte della struttura, perché se non si può toccare è certo che la struttura rimarrà abbandonata. Il nostro compito è fare modo che l’ambizione dei club si concili con l’interesse pubblico”.
Tra i principali oppositori al progetto ci sono i Verdi. “Dal dibattito pubblico è uscito che il Meazza non va abbattuto. Le squadre minacciano di andarsene? Ancora gli credete, se ne sarebbero già andate, a loro interessa soltanto la speculazione immobiliare”, le parole di Carlo Monguzzi. “Noi torneremo alla carica su ristrutturazione e ammodernamento, avete snobbato le nostre proposte ma date credito a due ultraindebitati fondi stranieri che hanno presentato solo quelle che anche loro stessi hanno definito ipotesi emozionali. Ma non saranno questi due fondi a gestire le cose, ci hanno già detto che appena verrà dato il timbro al progetto loro venderanno”.
Ma c’è anche chi ha chiesto di accelerare sul progetto, come la Lega Nord, che ha provato a far discutere un ordine del giorno con tema “la realizzazione del progetto del nuovo stadio a San Siro nel più breve tempo possibile garantendo l’interlocuzione con il Governo”, proposta tuttavia non accettata. “Noi siamo a favore del nuovo stadio, con un investimento di 1,3 miliardi sul territorio per avere uno stadio moderno e sicuro. Si parla di nuovo stadio dal 2013, ma siamo ancora qui con ordine del giorno che impone vincoli rischiando i perdere investimenti e far realizzare lo stadio da altri parti”, ha spiegato Alessandro Verri della Lega. “Non ci sono piani B, il Comune non sarebbe in grado di poter sostenere i costi per mantenere l’attuale San Siro senza le squadre, ma per l’amministrazione non esistono alternative”, l’attacco anche di Alessandro De Chirico di Forza Italia.