Il Cda di Sport e Salute S.p.A. ha approvato, con la sola astensione del consigliere aggiunto Mornati, la ripartizione dei contributi pubblici ordinari agli Organismi Sportivi. In totale verranno distribuiti 295 milioni e 238 mila euro allo sport italiano con una crescita, rispetto allo scorso anno, di 15 milioni, il 2,5% in più.
Per procedere alla ripartizione sono stati confermati i criteri già utilizzati per le risorse dello scorso anno: 60% per il “peso” dei risultati sportivi, 30% per l’incidenza della pratica sportiva e la promozione dello sport e 10% per l’efficientamento dei costi.
La FIGC sarà quindi la federazione che incasserà maggiori contributi per un totale di 36,2 milioni di euro: tra le altre, la federvolley con 14,5 milioni e la federnuoto con 13,4 milioni. Qui tutti i dati federazione per federazione.
I contributi in questione, secondo la legge, vengono finanziati con le risorse derivanti dal “versamento delle imposte ai fini IRES, IVA, IRAP e IRPEF nei seguenti settori di attività:
- gestione di impianti sportivi;
- attività di club sportivi (dai club calcistici 1,5 mld, ndr);
- palestre e altre attività sportive.
Contributi alle federazioni sportive, la top 10
- FIGC (calcio): 36,2 milioni di euro;
- FIP (pallavolo): 14,5 milioni;
- FIN (nuoto): 13,4 milioni;
- FIDAL (atletica leggera): 12,9 milioni;
- FISI (sport invernali): 11,5 milioni;
- FIT (tennis): 10,8 milioni;
- FCI (ciclismo): 9,6 milioni;
- FIP (pallacanestro): 9,4 milioni;
- FGI (ginnastica): 8,5 milioni;
- FIS (scherma): 8,3 milioni.
“Con i contributi pubblici ordinari – osserva il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi – lo Stato sostiene lo Sport per creare valore educativo, aggregativo e anche economico. Le risorse finanziarie pubbliche devono produrre sempre più impatto sociale, sostenere progetti anche infrastrutturali per migliorare i luoghi di Sport, generare sviluppo soprattutto dove vi è maggiore necessità e contribuire ad allargare la base sportiva, migliorando la qualità della vita delle persone e delle comunità, riconoscendo il merito e producendo efficienza nella gestione, a beneficio dell’intero sistema, a partire dalla straordinaria base delle oltre 100 mila società e associazioni dilettantistiche. Per queste ragioni, dopo il via libera ai contributi 2023, sarà mia cura iniziare subito un confronto con Sport e Salute, CONI e Dipartimento per lo Sport ascoltando anche gli Organismi Sportivi, per elaborare un nuovo modello che risponda in modo più efficace alle nuove esigenze dello Sport italiano”.
Anche il presidente e amministratore delegato della Società Vito Cozzoli ha commentato l’esito del Cda: “Dopo aver continuato a investire nello sport in anni molto difficili e dopo una ripartenza straordinaria, nessun organismo perde qualcosa con i contributi pubblici deliberati oggi. Questo è il criterio che ha guidato il Cda di Sport e Salute SpA nella sua scelta. Visto il futuro confronto con il ministro Abodi e tutto il sistema sportivo sull’assegnazione, è giusto mantenere un principio di generale equità. Ma c’è una nuova emergenza, il caro energia, e Sport e Salute fa la sua parte destinando 10 milioni del suo bilancio ad affrontare il problema”.