Zanetti (Virtus): le tasse problema anche del basket

Il problema delle tasse sospese (e la loro rateizzazione) e la suggestione di tornare nel mondo del calcio. Sono alcuni dei temi toccati da Massimo Zanetti, patron della Virtus Bologna…

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(Foto: DAVID PINTENS/AFP via Getty Images)

Il problema delle tasse sospese (e la loro rateizzazione) e la suggestione di tornare nel mondo del calcio. Sono alcuni dei temi toccati da Massimo Zanetti, patron della Virtus Bologna di basket, nel suo intervento a “La politica nel pallone”, storica trasmissione radiofonica della Rai condotta e curata da Emilio Mancuso e giunta alla sua ventesima stagione.

Parlando della rateizzazione delle tasse, Zanetti ha spiegato che non si tratta di «un problema che riguarda solo il calcio. Credo che l’unica soluzione sia di pagare tutto, ma diluito nel tempo. Altrimenti le società saltano, non abbiamo quelle cifre. Sono convinto che alla fine accetteranno».

Per Zanetti, proprietario dell’azienda di lavorazione del caffè Segafredo «anche noi nel basket siamo stati coi palazzetti chiusi. Lo sport non è uno spettacolo fine a sè stesso. Ha risvolti sociali. E credo che lo Stato debba farsene carico, facendo pagare tutto ma diluendo. Sono convinto che Abodi ci darà una mano», ha aggiunto.

Interrogato a proposito di un possibile rientro nel mondo del calcio, Zanetti ha commentato: «Ho avuto prima il Treviso, poi il Bologna. Nel calcio ci sono stato, mai dire mai anche se ormai per arrivare a certi livelli ci vogliono cifre stratosferiche che una persona normale fa fatica a mettere insieme. La dimostrazione è stato Berlusconi quando ha venduto il Milan».

In chiusura, una battuta sul Mondiale: «Il fatto che non ci sia l’Italia è una cosa triste. Penso che noi italiani l’abbiamo seguito poco, tuttavia lo trovo un bel Mondiale. Al di là di tutte le polemiche, ci sono state sorprese come ad esempio il Marocco».