La Juventus potrebbe essere costretta a varare l’ennesimo aumento di capitale dopo quello da 400 milioni di euro chiuso nel dicembre del 2021 e quello da 300 milioni del gennaio 2020. «Nel progetto di bilancio di giugno l’equity era sceso a 169 milioni (dopo perdite per 254 milioni) e riteniamo che un ulteriore aumento di capitale non possa esser escluso», affermano gli analisti di Equita.
Per il broker la quota del 63,8% di Exor nella Juve vale «solo il 2%» degli asset al netto del debito (nav) «ma come abbiamo segnalato in passato, negli ultimi quattro anni ha richiesto l’iniezione di risorse pro-quota per 450 milioni per coprire le perdite». Questo rappresenta «uno dei motivi» che determinano «l’elevato sconto» che Exor esprime in Borsa rispetto al valore dei suoi attivi e «superiore al 40% da inizio anno».
Le dimissioni del board in seguito al quadro che sta emergendo sulla contabilità dei bianconeri, afferma Mediobanca Securities, «è una notizia negativa per Exor in quanto ci aspettiamo che il prezzo delle azioni della Juventus sarà piuttosto volatile nelle prossime settimane» anche se «l’impatto dovrebbe essere limitato» per l’incidenza «inferiore al 2% della quota della Juventus sulla totalità degli asset di Exor».
In Borsa la Juventus sta cedendo il 2,8% a 0,27 euro, recuperando parte delle perdite registrate in avvio di seduta (titolo in netto calo del 9% rispetto alla chiusura della serata di ieri), mentre Exor perde ad Amsterdam lo 0,2% a 74,38 euro.