Il giudice del tribunale di Cagliari, Giorgio Altieri, ha fatto cadere le accuse della Direzione distrettuale antimafia nei confronti dei vertici della Saras e della Petraco, accusati di riciclaggio a conclusione dell’inchiesta sull’acquisto di petrolio curdo proveniente dall’Iraq, tra il 2015 e il 2016.
L’udienza si è chiusa con il proscioglimento degli 8 imputati e delle due società. A chiedere il processo erano stati i pm Guido Pani e Danilo Tronci. Lo Stato iracheno, chiamato in causa come parte offesa, non si era costituto parte civile. Stralciata e ancora in corso la parte dell’indagine che riguarda il presunto acquisto di petrolio dell’Isis.
Escono dal processo, tra gli altri, l’amministratore delegato della Saras Dario Scaffardi e i manager della società petrolifera di proprietà della famiglia Moratti, Luca Cozzolino e Marco Schaivetti. Il pool della difesa – Alfredo Diana, Francesco Mucciarelli, Alessandro Boni, Luigi Fornari, Franco Balsamo, Carlo Sassi, Francesco Centonze e Matteo Buzzone – aveva chiesto per tutti il proscioglimento.
L’inchiesta della Dda di Cagliari era nata nel 2016 dopo l’arrivo a Cagliari di una trentina di navi che gli investigatori sospettavano contenessero greggio iracheno, secondo gli inquirenti in quel momento in mano ai terroristi di Daesh e acquistato a prezzo vantaggioso.
«Il GUP di Cagliari – si legge nella nota pubblicata dalla Saras sul proprio sito ufficiale – ha così accolto in maniera integrale le richieste delle difese e ha pronunciato la sentenza di non luogo a procedere nei confronti della Società e di tutti i dirigenti indagati perché il fatto non sussiste. Saras esprime soddisfazione per l’esito del procedimento».