L’amichevole che la nazionale del Cost Rica, una delle 32 qualificate per i Mondiali in Qatar, avrebbe dovuto giocare oggi in Iraq, contro la selezione locale, è stata cancellata per problemi “burocratici” legati ai passaporti dei calciatori ospiti.
In una conferenza stampa, il presidente della federcalcio del Costa Rica, Rodolfo Villalobos, e il capo delegazione Juan Carlos Rojas hanno spiegato che «alla frontiera ci sono stati momenti di tensione, davvero difficili. Tutto è nato perché venivamo dal Kuwait e gli iracheni pretendevano di mettere il timbro del loro paese sui nostri passaporti».
«Però in dei colloqui avuti con l’ambasciatore iracheno in Kuwait e con il loro ministro dello Sport avevamo avuto l’assicurazione, da loro inviata anche in forma scritta, che sui nostri documenti non sarebbe stato messo questo timbro», ha spiegato Villalobos. La richiesta di esenzione, è stato precisato, era stata fatta dalla delegazione del Costa Rica in quanto «alcuni dei nostri calciatori giocano nella MLS nordamericana, e dopo il Mondiale non avrebbero potuto rientrare negli Usa perché le autorità statunitensi non li avrebbero fatti passare se avessero avuto il timbro dell’Iraq sui loro passaporti».
Alla frontiera tra Kuwait, da dove proveniva la delegazione dei “Ticos”, e Iraq «ce la siamo vista brutta» e ora per il Costa Rica c’è anche il problema che il bus a bordo del quale erano i contenitori con divise da gioco, tute e palloni era stato fatto passare e si trova ancora in Iraq senza sapere bene quando potrà tornare indietro, come ha invece fatto la squadra.
Non solo, il problema dell’annullamento dell’amichevole si è posto anche per i padroni di casa. Per non deludere chi aveva già comprato i biglietti per l’incontro, gli iracheni hanno deciso di giocare una sfida tra di loro, Iraq A contro Iraq B, che si è conclusa con il risultato di 1-1.