Caso D’Onofrio, la giustizia arbitrale passa alla FIGC

La giustizia arbitrale passa sotto l’egida della Federcalcio. Nel consiglio Figc è stata votata all’unanimità la richiesta di modifica dei principi informatori dell’Aia a cui l’associazione italiana arbitri si deve…

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(Photo by Antonio Masiello/Getty Images)

La giustizia arbitrale passa sotto l’egida della Federcalcio. Nel consiglio Figc è stata votata all’unanimità la richiesta di modifica dei principi informatori dell’Aia a cui l’associazione italiana arbitri si deve adeguare entro il prossimo 15 dicembre, con i quali si prevede che la giustizia arbitrale venga trasferita all’interno della giustizia federale. La decisione è stata preso nel Consiglio Figc convocato d’urgenza dopo il caso del procuratore arbitrale D’Onofrio.

Gli effetti della modifica ai principi informatori dell’Aia entreranno in vigore dal 1 gennaio 2023, dopo la modifica ai principi informatori dell’Associazione italiana arbitri per la quale “c’è un’ipotesi di commissario ad acta, il segretario generale della Figc Di Sebastiano, poi con un processo di avviso pubblico si procederà a reintegrare gli organici, tutti i professionisti dell’Aia potranno partecipare al bando pubblico, avremo quindi un’integrazione di organici”, ha spiegato il presidente della Figc Gabriele Gravina, confermando che dal 1 gennaio prossimo ci sarà una procura unica e sarà quella della Figc. “Dovevamo difendere in modo categorico l’autonomia degli arbitri, non vogliamo occupare o intrometterci nella loro gestione autonoma, dove c’è stato comunque qualcosa che non ha funzionato”, ha concluso il presidente della Figc.

In attesa che nelle prossime ore la Procura Federale acquisisca dagli organi della magistratura ordinaria gli atti dell’inchiesta in modo da poter stabilire eventuali responsabilità, Gravina ha sottolineato come l’arresto di D’Onofrio abbia arrecato “un gravissimo danno d’immagine a tutto il mondo del calcio”, apprezzando la capacità degli arbitri di non farsi scalfire da quanto accaduto come dimostrato dalle ottime prestazioni dell’ultimo week end. “Gli arbitri – ha ribadito il presidente federale – sono intoccabili, non c’entrano assolutamente nulla in questa vicenda e godranno sempre della massima vicinanza da parte della Federazione. Vogliamo difendere in maniera categorica l’autonomia degli arbitri. E’ evidente che qualcosa non ha funzionato e per questo da oggi in poi la verifica di certi requisiti sarà molto più approfondita”. Il presidente federale ha spiegato anche perché non si sia arrivati al Commissariamento dell’AIA: “Ad oggi non ci sono elementi oggettivi per individuare un provvedimento così violento. Se domani dovessero emergere delle responsabilità diverse da quelle individuali di D’Onofrio, penso che Trentalange sia il primo a fare un passo indietro”.