Continua lo scontro tra Margherita Agnelli e i figli John, Lapo e Ginevra Elkann per l’eredità della madre Marella Caracciolo, la vedova dell’avvocato Gianni Agnelli, che ha designato i tre nipoti come suoi unici eredi. Lunedì la vicenda ventennale si aggiungerà di un nuovo capitolo, con l’inizio del processo a Torino: in ballo c’è il potenziale ingresso di Margherita e dei cinque figli avuti con Serge de Pahlen all’interno della società Dicembre.
La Dicembre è la storica società che fa capo agli eredi di Giovanni Agnelli ed è controllata da John Elkann (60%), mentre i fratelli Lapo e Ginevra hanno ciascuno il 20%. La Dicembre, a sua volta, è azionista di maggioranza (38% delle quote) della Giovanni Agnelli Bv, cioè la cassaforte da 28 miliardi di euro dell’intera famiglia Agnelli-Elkann di cui per statuto solo i discendenti del Senatore Giovanni Agnelli (tra i fondatori della Fiat) possono essere soci. La Giovanni Agnelli Bv detiene il 52% delle quote di Exor, che è l’azionista di maggioranza tra le altre di Stellantis, Ferrari e Juventus.
Nel caso in cui la causa finisse per riconoscere la validità delle posizioni di Margherita, quindi, la madre di John Elkann potrebbe così mettere le mani quantomeno sulla quota di legittima spettante agli eredi diretti (quali sono i figli) in Italia, cioè il 50% dei beni. Ma quanto vale davvero la Dicembre?
Come riportato da MF – Milano Finanza, c’è una stima precisa che indica il valore della società. In una perizia di 75 pagine datata 2 marzo 2022 il commercialista milanese e docente allo Sda Bocconi Fabrizio Redaelli, incaricato da Margherita di attribuire un valore al patrimonio della madre. Il controllo della società nelle mani di John Elkann è arrivato direttamente dal nonno (l’avvocato Gianni Agnelli), tra acquisti e donazioni anche da parte della nonna Marella.
Per la legge italiana la donazione di un bene rientra nell’asse ereditario al valore che aveva al momento della morte del donante, non di quando venne donato. Così, secondo la stima di Radaelli, la catena Dicembre – Giovanni Agnelli Bv – Exor nel 2019 valeva più di 4,6 miliardi. Nel caso in cui venisse data legittimità alle posizioni di Margherita, il 50% spettante varrebbe quindi circa 2,3 miliardi di euro.
Una perizia rilevante anche per quanto riguarda una delle cause in Svizzera, con cui gli Elkann sottolineano come alla madre, che nel nel 2004 in cambio di 1,3 miliardi di euro, ha già avuto ciò che le sarebbe spettato. Tuttavia, secondo l’accusa, il valore della Dicembre allora, con la Fiat sull’orlo del fallimento, era molto più basso di quello attuale.
La posizione degli Elkann, difesi dagli avvocati Carlo Re e Eugenio Barcellona dello studio Pedersoli (il quarto convenuto, l’esecutore testamentario Urs von Grünigen è assistito da Giorgio De Nova), prosegue Milano Finanza, è che in nessun caso potrà essere messo in discussione il controllo della Dicembre da parte di John. Una vicenda, quindi, decisamente complessa quanto esplosiva nei potenziali effetti.