Per Silvio Berlusconi e Adriano Galliani è molto più di un derby. Quella tra Milan e Monza – che andrà in scena questo pomeriggio allo stadio Giuseppe Meazza – sarà la prima sfida della storia in Serie A tra le due squadre che hanno fatto battere il cuore all’imprenditore e allo storico dirigente che guidarono il club rossonero per 31 anni, prima di raccogliere la società brianzola dalla Serie C per portarla ai vertici del calcio italiano.
Un cerchio che si chiuderà proprio questa sera, quando Milan e Monza si ritroveranno di fronte in un match che per Berlusconi e Galliani vale molto più di tre punti. Basti pensare che nelle due esperienze (dal 1986 a oggi), il patron dei brianzoli ha versato per il calcio – con un’evidente e inevitabile sproporzione in favore dei rossoneri – oltre un miliardo di euro.
Partendo proprio dal Milan, secondo le rilevazioni di Calcio e Finanza, che ha passato in rassegna tutti i bilanci della società rossonera dal 1985/86 al 2015, la cifra complessiva che la famiglia Berlusconi ha investito nel club raggiunge quota 993,97 milioni di euro dal 1985/86 al 31 dicembre 2015, a fronte di un risultato netto complessivo di -857,17 milioni.
Gli investimenti sono iniziati con i 25 miliardi (12,91 milioni di euro) di aumento di capitale per acquisire il 99,9% del club nel 1986 e che via via sono cresciuti di importanza. Soldi che fino a un certo punto si sono trasformati in risultati sportivi (tra i più prestigiosi), ma nelle ultime annate della gestione non è stato così, con una sola Supercoppa italiana conquistata ai danni della Juventus nel 2016.
Passando invece al Monza, sono cresciute le cifre investite da Berlusconi e Fininvest, come si evince dall’ultimo bilancio disponibile (chiuso al 31 dicembre 2021). Il club brianzolo ha chiuso l’esercizio con una perdita pari a 31,2 milioni di euro. Un rosso che deriva da costi quadrupli rispetto ai ricavi: nel corso del 2021 (in cui rientra la seconda metà della stagione 2020/21 e la prima metà del 2021/22) il club ha registrato ricavi per 14,5 milioni di euro (6 milioni nel 2020) e costi per addirittura 53,9 milioni (35,9 milioni nel 2020).
In particolare, i costi per il personale sono stati pari a 26,5 milioni di euro (14,9 milioni nel 2020) e gli ammortamenti relativi ai calciatori pari a 8 milioni (4,7 euro nel 2020). Il risultato netto è stato così negativo per 31,2 milioni di euro: complessivamente, nell’era Berlusconi il Monza ha chiuso il bilancio sempre in rosso in quattro esercizi, con una perdita complessiva pari a 69 milioni di euro.
Uno squilibrio che ha portato Fininvest a dover intervenire a livello finanziario, considerando il fabbisogno complessivo indicato pari a 37 milioni di euro. Così, sono arrivati nel corso del 2021 45 milioni come versamenti in conto capitale da parte della holding della famiglia Berlusconi, con ulteriori 10 milioni come versamenti in conto capitale il 28 marzo 2022 (quindi nell’esercizio che chiuderà il 31 dicembre 2022), per complessivi 55 milioni.
Inoltre, Fininvest è presente anche a livello di conto economico: nel fatturato sono infatti presenti 3,1 milioni di ricavi per la concessione della raccolta pubblicitaria a Digitalia, concessionaria pubblicitaria di proprietà dell’azienda di Berlusconi, «a normali condizioni di mercato».
Complessivamente, la spesa di Silvio Berlusconi e di Fininvest per il Monza ha superato dunque i 116 milioni di euro. Alle cifre di cui sopra, si aggiunge infatti quanto speso dal 2018 in poi: 2,9 milioni per l’acquisto delle quote, poi investimenti a livello finanziario (tra aumenti di capitale e finanziamenti per 52,8 milioni) e anche di conto economico (ricavi da Digitalia per complessivi 5,4 milioni euro).
Nel complesso, considerando quanto speso tra Milan e Monza, Berlusconi ha messo sul piatto per il calcio 1,11 miliardi di euro. Un cifra monstre che parte dal 1986 e arriva fino al 2022, in parte comunque mitigata da quanto incassato da Fininvest nel 2016 per la cessione del club rossonero a Yonghong Li: 606 milioni di euro.