«Un anno fa abbiamo scelto di sostenere la sfida di Dazn perché sapevamo che sarebbe stato un game changer e così è stato. L’anno scorso parlavo di Dazn come di una “provocazione costruttiva” per il nostro mercato e così si è rivelato sia dal punto di vista tecnologico, e mi riferisco al fatto di poter vedere un’intera giornata di campionato in streaming, sia dal punto di vista degli ascolti». Sono le dichiarazioni rilasciate in un’intervista a Il Sole 24 Ore da Stefano Sala, ad di Publitalia80 e consigliere di amministrazione Mediaset.
«I numeri ufficiali mostrano come l’ascolto medio totale, ottenuto sommando l’ascolto medio delle 10 partite di ogni turno, abbia avuto dati impressionanti considerando che quest’anno il campionato è partito nel weekend di Ferragosto: 3,7 milioni il primo turno; 5,2 il secondo; 5,8 il terzo; 4,9 dell’infrasettimanale a cavallo tra agosto e settembre e 6,6 milioni nel turno di inizio settembre. E siamo solo alla partenza della stagione, in un periodo quasi ancora vacanziero. Dati mai raggiunti negli stessi periodi dei 5 anni precedenti. In sintesi: stadi pieni e tanti schermi e device accesi e ovviamente numero di aziende che investono sulla Serie A in crescita: un buon messaggio per gli investitori e anche per la Lega».
Sull’accordo con Sky: «È chiaro che l’accordo di distribuzione con Tim e con Sky è stato un fattore positivo. Ma arrivando così a ridosso della partenza del campionato non ha avuto un impatto significativo: il contributo all’ascolto dei canali lineari di Sky è del 5% circa e già l’anno scorso metà dell’audience di Dazn era rappresentata da abbonati Sky che avevano attivato Dazn in modalità Ott, anche senza la facilitazione di SkyQ, e quindi avevano un doppio abbonamento».
Tornando invece agli ascolti di DAZN, l’ad di Publitalia ci tiene a sottolineare: «La cosa che mi fa piacere sottolineare è che gli ascolti di questo inizio di campionato sono “parenti stretti” di quelli che Nielsen e Dazn hanno veicolato lo scorso anno: nei weekend di agosto eravamo a 4,4 milioni e 4,8 milioni».