Simeone dovrà star ben attento al cronometro quando manderà in campo Antoine Griezmann in questa stagione. L’attaccante francese, campione del mondo nel 2018, l’estate scorsa è tornato all’Atletico Madrid dopo la parentesi a Barcellona, che lo aveva acquistato nel mercato estivo del 2019 per 120 milioni più 15 di multa.
Le “Petit Diable” è tornato alla corte di Simeone tramite un prestito biennale con diritto di riscatto fissato a 40 milioni che diventerà obbligatorio se Griezmann giocherà in queste due stagioni il 50% delle partite in cui sarà disponibile. Per essere contabilizzata la prestazione dev’essere di almeno 45 minuti.
Come riporta la Gazzetta dello Sport, nella sua prima stagione l’attaccante francese ha giocato più di un tempo in 30 partite su 39 nelle quali era disponibile, ovvero il 76,9%, perdendo poi altre 12 partite tra infortuni e squalifiche. Se quest’anno dovesse essere disponibile per le 50 e più gare stagionali dell’Atletico, per non arrivare alla soglia del 50% Simeone potrà utilizzarlo senza “tassametro” in circa 15 incontri. Sono pochissimi, e infatti nei due primi impegni di Liga con Getafe e Villarreal, il francese è entrato due volte al 62′: due presenze non contabilizzate nel conteggio del riscatto.
Situazione che preoccupa alquanto il Barcellona, che ha già messo a bilancio per il 2022-23 i 40 milioni che sperava d’incassare dall’Atletico. La situazione degli stipendi in casa blaugrana, che non ha permesso di iscrivere ad oggi il neoacquisto Kounde, potrebbe perciò essere aggravata dal ritorno di Griezmann che guadagna 10 milioni di euro netti.
Come ha preso questa limitazione di utilizzo l’attaccante francese? Dopo essere stato informato della situazione, non ha raccolto l’invito dell’Atletico a trovarsi un’altra squadra. Al momento perciò accetta la cosa. Lo stesso fa Simeone che dovrà quindi usare un “timer” per l’utilizzo di Griezmann.