Premier: quali sono e quanto pagano gli sponsor di maglia

La Premier League è senza dubbio il campionato di calcio più ricco, seguito e appassionante del pianeta. Il suo contributo all’economia del Regno Unito è di circa 7,6 miliardi di…

Premier League ricavi sponsor di maglia
(Foto: OLI SCARFF/AFP via Getty Images)

La Premier League è senza dubbio il campionato di calcio più ricco, seguito e appassionante del pianeta. Il suo contributo all’economia del Regno Unito è di circa 7,6 miliardi di sterline e dà lavoro a quasi 90.000 persone. Un successo planetario che ovviamente attira ogni anno tanti investitori, soprattutto per ciò che riguarda il settore delle sponsorizzazioni.

Oltre a quelli istituzionali, ogni club ne ha diversi propri, che contribuiscono a rendere migliori i bilanci societari. Uno degli sponsor principali è quello tecnico, che fornisce le divise da gioco, i completi d’allenamento e da qualche anno (con la moda che strizza sempre più l’occhio allo sport) anche l’abbigliamento casual e da passeggio griffato con il logo della squadra.

L’altro sponsor più importante (ce ne sono poi diversi “minori”) è il main sponsor di maglia, quello che troviamo ben visibile sul petto dei giocatori. Per conquistare uno spazio così ambito, le aziende si sfidano a colpi di rilanci, arrivando a sottoscrivere contratti pluriennali molto onerosi sapendo bene che il ritorno economico e d’immagine renderà questa operazione un investimento.

«La Premier League è molto cambiata e cresciuta dal 1992, anno della sua fondazione – spiega il Chief Executive Richard Mastered ora gioca un ruolo di primo piano nell’economia nazionale». Torniamo alle principali sponsorizzazioni di maglia, analizzando nel dettaglio quali sono, cosa fanno e quanto pagano le aziende al momento titolari di questo diritto.

Premier League ricavi sponsor di maglia – Dall’Arsenal all’Everton

Tra le più conosciute c’è sicuramente la compagnia aerea Emirates, che da anni ormai investe cifre astronomiche nel calcio. Il contratto che la lega all’Arsenal è stato firmato nel 2018 e scade nel 2024. Costo dell’operazione, 200 milioni di sterline. Cifre decisamente diverse per il legame tra l’Aston Villa e Cazoo, rivenditore britannico di auto usate. L’accordo siglato nel 2020 (la scadenza non è stata resa nota) fa incassare ai Villans 6 milioni di sterline a stagione.

Non dichiarata, invece, la cifra stabilita dalla partnership (dal 2022 al 2024) tra Bournemouth e l’agenzia di scommesse Dafabet. Stessa situazione per ciò che riguarda il Brentford e un’altra società di betting, la Hollywoodbets. Un rapporto nato nel 2021 e del quale non sono noti né i termini economici né la scadenza. Il Brighton, per un accordo fino al 2031 mette in cassa da American Express un totale di 100 milioni.

Sono 40, invece, i milioni di sterline che la compagnia telefonica “3” versa al Chelsea ogni stagione dal 2020 (scadenza 2023). Del neo-nato rapporto tra Crystal Palace e il rivenditore di auto usate Cinch non si conoscono ancora i termini, mentre sono 10 i milioni di sterline a stagione quelli che destina il casinò online Stake.com all’Everton.

La promozione in Premier League del Fulham ha fatto chiudere al club londinese un accordo importante (ma le cifre non sono state comunicate) con W88, un’altra società di betting. Il Leeds dell’italiano Andrea Radrizzani, invece, mette a bilancio 6 milioni di sterline a stagione che arrivano dal bookmaker online Sbotop (contratto in essere dal 2020 del quale non è stata resa nota la scadenza).

Segreta la cifra pattuita tra il Leicester City e la società di trading FBS (accordo dal 2021 al 2024), ben conosciuta invece quella che Standard Chartered, società finanziaria internazionale con sede a Londra, paga al Liverpool: 50 milioni di sterline a stagione fino al 2027 (cifra in vigore a partire dalla stagione 2023/24).

Premier League ricavi sponsor di maglia – Manchester City davanti a tutti

Va ancora meglio al Manchester City Campione d’Inghilterra quattro volte nelle ultime edizioni della Premier League, che riceve dalla compagnia aerea Etihad 67,5 milioni di sterline a stagione già dal 2009, anche a fronte della cessione “in affitto” del nome dello stadio.

Sono 47,5, invece, i milioni di sterline che finiscono ogni anno nelle casse del Manchester United. Il contratto con TeamWiewer, azienda che si occupa della creazione di software, ha visto la luce nel marzo del 2021 e cesserà nel 2026. Fun88 (altra società di scommesse) versa al Newcastle 6,5 milioni di sterline l’anno dal 2020, nulla incassa invece al momento il Nottingham Forest, che sta scendendo in campo senza main sponsor.

Il Southampton si avvale della partnership con l’agenzia di betting Sportsbet.io (termini dell’accordo non dichiarati), mentre il Tottenham può contare su un totale di 320 milioni di sterline che arrivano dalla società assicurativa AIA per un contratto dal 2019 al 2027. Infine, 10 milioni di sterline dall’agenzia di scommesse Betway per il West Ham, mentre non sono noti invece i termini contrattuali tra Wolverhampton e la società di pagamenti online Astropay.