Riassetto in casa Della Valle: maxi-dividendo per l’ex patron della Fiorentina

Nuovo riassetto per il gruppo legato alla famiglia Della Valle, che fa capo a Diego. Come riportato da La Verità & Affari, infatti, l’ex patron della Fiorentina ha attuato una…

Tod's stipendi 2022

Nuovo riassetto per il gruppo legato alla famiglia Della Valle, che fa capo a Diego. Come riportato da La Verità & Affari, infatti, l’ex patron della Fiorentina ha attuato una operazione incorporando dentro Immobiliare De.Im, costituita il 4 aprile 1980, la controllante Di.Vi. Immobiliare holding, staccandosi inoltre un maxi-dividendo.

«La prospettata operazione di fusione si inquadra in un più ampio programma di riorganizzazione delle società, avente come obiettivo il raggiungimento di una maggiore razionalità della struttura e di una maggiore funzionalità sotto il profilo economico e finanziario», è quanto si legge nelle carte, come riportato dal quotidiano.

«Per effetto della riorganizzazione societaria proposta si otterrà infatti una ottimizzazione della gestione delle risorse e dei flussi economico-finanziari derivanti dalle attività attualmente frazionate in capo alle due Società. Alle finalità operative dell’operazione di fusione «si associano inoltre alcune non trascurabili sinergie derivanti dall’eliminazione di duplicazioni e sovrapposizioni societarie ed amministrative, con conseguenti risparmi di costi generali dovuti all’esercizio delle due attività».

Alla conclusione della fusione, il 56,4% spetterà a Diego Della Valle, il 43,6% al fratello Andrea. In particolare, all’interno del riassetto, l’assemblea di Di.Vi. Immobiliare holding ha deliberato il recesso di Diego Della Valle su una quota pari al 4,992%, suddiviso poi tra il 2,8196% attribuito allo stesso Diego e il 2,1796% ad Andrea: in definitiva, quindi, Diego sale al 56,4012% e Andrea al 43,5988%.

Inoltre, nell’operazione, è arrivato anche un maxi-dividendo: partendo dalla valore dei beni immobili della società, individuato in circa 240,4 milioni, il 5% circa del recesso frutta circa 12 milioni. «Il Presidente prende atto delle valutazioni svolte dai soci e rileva che la società dispone di riserve di utili disponibili per 77 milioni, dunque capienti per dar corso all’operazione di liquidazione ipotizzata dai soci», si legge nelle carte.