Il presidente dell’Inter Steven Zhang è intervenuto durante un evento de Il Corriere della Sera, per parlare delle prospettive del club nerazzurro e dell’importanza della strategia digitale per il futuro: «Fino a quando avevo 10 anni non avevamo molto a che fare con i computer e internet, non c’erano videogiochi o auricolari, la vita era diversa. Poi tutte queste tecnologie si sono riversati nelle nostre vite e hanno preso possesso del nostro tempo libero», ha esordito Zhang.
«Ci siamo resi conto che in quest’epoca internet è ovunque, i media digitali sono ovunque. Ogni azienda deve usarli allo scopo di interagire con le nuove generazioni: è l’unico modo per far sì che le persone si interessino alla nostra azienda e che i nostri contenuti siano conosciuti in tutto il mondo», ha aggiunto il presidente del club nerazzurro.
«Spero che il fatto di essere diventato il presidente più giovane del calcio italiano sia interessante come aspetto, perché posso apportare novità nel mio club e nel settore e possiamo avere un impatto positivo con le persone che ci circondano e interagire con i più giovani. Abbiamo intrapreso alcune iniziative lanciando Inter Media House, il cui obiettivo è quello di produrre più contenuti digitali per interagire con i tifosi sulle piattaforme digitali», ha detto parlando della propria esperienza con l’Inter.
«L’anno scorso abbiamo presentato un nuovo logo per il club e modificato tutte le immagini legate al marchio del club perché riteniamo che il nostro logo non verrà usato solo allo stadio ma in tutto il mondo digitale. Deve essere facile da usare in scenari e ambienti diversi, con una forma più piatta e colori vivaci in modo tale che sia più semplice da presentare nel merchandising o nelle immagini digitali», ha spiegato ancora.
Parlando delle fonti di ricavi dei club, Zhang ha detto che «usare le piattaforme digitali, i media e i contenuti digitali o coinvolgere chi ci circonda tramite le tecnologie, è uno dei modi per assicurarsi che l’azienda possa interagire con chi non lo ha ancora fatto. Come club ci siamo sempre concentrati sui diritti tv, ricavi da stadio e vendita di magliette: ma adesso siamo in grado di presentare le nostre informazioni digitali non solo alle persone di Milano ma anche in tutto il mondo in fusi orari diversi. Magari qualcuno sta dormendo durante la partita, ma quando si sveglia le immagini o le interazioni continuano anche dopo».
«Questo è il punto: arrivare ai consumatori in scenari più ampi e con maggiori competenze che in passato non avremmo mai immaginato. Sono sicuro che tra vent’anni, quando parleremo dei ricavi di un club, la vendita di biglietti o i diritti tv non saranno più le categorie principali. Lo saranno i social media, metaverso e merchandising, che sono tutti completamente digitali. Questo è quello che sta già accadendo: il 10-20% dei ricavi di un club arriva da qui e cresceranno sempre di più», ha sottolineato il presidente dell’Inter.
In chiusura, un pensiero sul futuro del club: «In quanto azienda calcistica il nostro core business è quello di presentare una squadra competitiva per rendere felici i tifosi che la seguono. Bisogna che in campo ci siano grandi calciatori. Per la prossima stagione il nostro obiettivo non è cambiato: vogliamo essere in grado di far divertire i nostri tifosi lavorando duramente e offrendo le migliori prestazioni sportive. Poi la classifica sarà quella che sarà, ma ad inizio stagione l’obiettivo è puntare sempre al massimo in ogni competizione a cui partecipiamo».