Andrea Pirlo, neo allenatore del Fatih Karagümrük, squadra turca, ha visto sfumare un affare di mercato. Questa volta però non si trattava di un calciatore, bensì di due ville a Roma Imperiale per le quali l’ex tecnico della Juventus aveva già versato, a titolo di caparra, mezzo milione di euro.
Come riporta La Nazione, il Tribunale civile di Lucca ha infatti disposto il sequestro conservativo a causa dei problemi legali del proprietario, un oligarca russo, molto vicino a Putin, che le aveva acquistate nel 2020 per 7,2 milioni di euro, senza però riconoscere i servizi di consulenza, stimati in circa 200-250 mila euro, all’agenzia immobiliare. Pertanto quest’ultima, tutelata dall’avvocato Tommaso Bertuccelli, ha fatto causa all’imprenditore dando inizio a una causa civile che è attualmente in corso.
Come detto, il campione del mondo del 2006 il 30 maggio ha versato a titolo di caparra 500mila euro, impegnandosi a saldare il conto (2,6 milioni) entro il 31 agosto per completare l’acquisto, assicurandosi nel contempo l’opzione di acquisto della seconda villa.
La trattativa è arrivata alle orecchie degli agenti immobiliari in causa con il proprietario, i quali per correre ai ripari, hanno dato mandato all’avvocato Bertuccelli di chiedere il sequestro conservativo dei due immobili.
Proprio ieri il giudice Michele Fornaciari del Tribunale civile di Lucca ha disposto il sequestro conservativo delle due ville, bloccando di fatto la vendita.
“Quell’agenzia immobiliare non ha affatto concluso l’acquisto della villa, oggetto solo di un sequestro conservativo – hanno precisato gli avvocati Gianluca Pajatto e Anastasia Aleksandrova, difensori dell’oligarca. – Si tratta di un sequestro conservativo, fase endoprocedimentale di un procedimento civile in essere tra l’imprenditore russo e una agente immobiliare che richiede 190mila euro di mediazione. Somma non dovuta, secondo il mio assistito, dato che tale unica villa, e non due distinte, fu acquistata a circa 5 milioni grazie all’intermediazione di altre due agenzie immobiliari locali a cui il proprietario ha riconosciuto e già liquidato pro quota le rispettive spettanze. Sono solo queste infatti che hanno determinato la conclusione dell’operazione. L’avvocato della controparte ha chiesto il sequestro della villa e il tribunale ha disposto il provvedimento conservativo del compendio immobiliariale, dal momento che è in vendita, e che l’iter civile è ancora in corso.
“E’ chiaro che contro questo provvedimento stiamo predisponendo reclamo al collegio – prosegue l’avvocato Pajatto – ma è fondamentale precisare che non si tratta certo di un sequestro frutto di un’indagine penale. E non c’entrano nulla il conflitto Russia-Ucraina o presunte sanzioni europee nei confronti dell’imprenditore. Tra l’altro il mio cliente non si è mai trincerato dietro la volontà di non pagare, ma ha chiuso ogni accordo economico con le uniche due agenzie immobiliari che sono intervenute a concludere, di fatto, la trattativa di vendita della villa. Altri, a nostro avviso, non hanno niente da pretendere”.