Scaroni: «Ipotesi Sesto resta: per noi tempo fondamentale»

«Non è una procedura accelerata ma una procedura che non vuole perdere tempo. Ogni tanto il sindaco dice che penso di essere in Svizzera. No, io so benissimo com’è l’Italia…

Cardinale nuovo stadio Milano
Gerry Cardinale e Paolo Scaroni (Foto: AC Milan/AC Milan via Getty Images)

«Non è una procedura accelerata ma una procedura che non vuole perdere tempo. Ogni tanto il sindaco dice che penso di essere in Svizzera. No, io so benissimo com’è l’Italia e la conosco piuttosto bene. Quando c’è la volontà le cose si fanno rispettando le regole». Lo ha detto il presidente del Milan Paolo Scaroni dopo l’incontro di ieri con l’Inter e il Comune di Milano sul progetto del nuovo San Siro.

«Resta in piedi l’ipotesi Sesto perché come ho detto più volte, per noi il tempo è fondamentale. Il primo che ci dà la possibilità di procedere, noi procediamo», ha aggiunto il numero uno rossonero.

Intanto, il tema San Siro rimane anche politico. “Tra un paio di settimane celebreremo i tre anni da quando si è iniziato a parlare concretamente del nuovo stadio di Milano. Da allora nulla si è mosso o quasi, più che altro il progetto si è arenato per via della litigiosità interna al PD e al centrosinistra”, ha detto il capogruppo di Forza Italia al Comune di Milano, Alessandro De Chirico.

“Dopo l’incontro tra sindaco, coordinatore del dibattito pubblico e squadre meneghine, siamo ritornati ancora alla fase degli annunci – ha aggiunto -. Abbiamo appreso che a settembre si terrà il dibattito pubblico che dovrà essere portato a termine entro la fine di ottobre, ben consapevoli che sono pronti ricorsi al Tar e che si aspetta il nullaosta per procedere con la raccolta delle 15.000 firme per la richiesta di referendum. Del progetto rivisto sulla base degli indici volumetrici concessi dalla precedente amministrazione comunale e dopo il pubblico interesse deliberato lo scorso novembre, otto mesi fa – ha concluso -, ancora nessuna traccia e nemmeno un’ipotetica data per presentarlo alla città. Sono sempre più convinto che Milano e i milanesi meritino più rispetto”.