«Non è oggi il giorno dell’annuncio di Lukaku. Abbiamo il dovere di costruire una squadra competitiva nel rispetto dei nostri equilibri finanziari, la sostenibilità. Si intrecciano trattative e sondaggi. Noi tentiamo tutte le strade senza paura di non centrare l’obiettivo. Lukaku è una pista percorribile, ma ci sono ancora difficoltà, vediamo se riusciremo a superarle».
Così l’amministratore delegato dell’Inter, Giuseppe Marotta, è intervenuto a Radio anch’io sport su Radio Uno per parlare del mercato del club nerazzurro. «Lautaro? Abbiamo i nostri target di riferimento, cerchiamo di chiudere in attivo la campagna trasferimento e contenere i salari. Cerchiamo di mantenere la squadra forte e competitiva. Lautaro è indispensabile per continuare con questi obiettivi».
«In Italia siamo in difficoltà. Ad inizio 2000 eravamo tra le prime per fatturati, oggi per trovare la prima come fatturato dobbiamo scendere all’ottavo-nono posto che è la Juve. Il nostro potere di investimento è molto limitato. Si è passati dal mecenatismo al modello attuale, i club sono società di intrattenimento. Il mondo del calcio prima non badava a spese, ora badiamo alla sostenibilità», ha proseguito ancora Marotta.
«Il campionato italiano è diventato di transizione, prima arrivavano i grandi campioni. Lukaku è arrivato due anni fa e poi ed è partito. Dobbiamo considerarci non al top in Europa. Facciamo di necessità virtù. Ma manca la cultura della sconfitta: le pressioni sono ancora troppo alte per dare spazio ai nostri giovani», ha aggiunto l’AD nerazzurro.
«Questo è un mercato in cui è più difficile sostituire un attaccante, che un difensore. Ce ne sono pochi e costano tantissimo. In difesa siamo costretti ad agire, se andasse via Skriniar stiamo ipotizzando delle alternative valide: Bremer è un giocatore di caratura di europea», ha aggiunto indirizzando il possibile “sacrificio” verso la retroguardia.
Infine, ancora un commento sul mercato in entrata e sui possibili colpi: «Dybala e Lukaku sono nostri obiettivi che non nascondo. Ci siamo buttati a capofitto, ci farebbero comodo. E andiamo avanti. Speriamo di farcela».