San Siro, a fine mese il nuovo progetto di Inter e Milan

Il Comune ha dato finalmente il via al bando per la ricerca del coordinatore del dibattito pubblico per il nuovo stadio di San Siro. Un’operazione da oltre 245mila euro

Dibattito pubblico San Siro

Il Comune ha dato finalmente il via al bando per la ricerca del coordinatore del dibattito pubblico per il nuovo stadio di San Siro. Un’operazione da oltre 245mila euro e sei mesi di tempo. Contemporaneamente – scrive Il Corriere della Sera – le squadre stanno per completare l’aggiornamento dello studio di fattibilità che servirà da base per la discussione.

Si tratterà di un dossier di una quarantina di pagine che recepisce i nuovi indici volumetrici (0,35 come da Pgt) con relativo ridisegno dell’intervento e stima del nuovo investimento. Sarà pronto tra fine aprile e gli inizi di maggio. Tornando al coordinatore, il via del suo lavoro coincide con l’approvazione del bilancio preventivo, ossia entro la fine di maggio. La conclusione è fissata al 30 novembre. Il dibattito vero e proprio ha la durata di due mesi.

Nel caso il coordinatore dovesse ritardare nella presentazione della relazione finale, dovrà pagare una penale pari a 500 euro al giorno. Facendo i conti, c’è tutto il mese di settembre per concludere la procedura e un altro mese perché il coordinatore presenti la sua relazione finale. Il tutto quindi si dovrebbe concludere nell’arco di cinque mesi di effettivo lavoro.

Ma che cosa uscirà dalle conclusioni del dibattito pubblico? Dipende – scrive il quotidiano – da ciò che è messo a tema: se la domanda è se il nuovo stadio serve o no e se ci sono alternative, può succedere di tutto. Se invece come ha ripetuto più volte il sindaco Sala, la domanda riguarda solo il «come», le cose cambiano.

Il Comune riceverà poi la relazione conclusiva del dibattito e deciderà se realizzare o meno l’intervento e le eventuali modifiche. In alternativa, comunicherà le ragioni che l’hanno portato a non accogliere eventuali proposte. Nello specifico il coordinatore dovrà illustrare le principali tappe del dibattito. In particolare, le modalità di comunicazione pubblica sul Progetto di fattibilità e il calendario degli incontri, da un minimo di 4 in presenza, di cui 2 dedicati al pubblico specialistico e 2 al generico. Stesso discorso per gli incontri in digitale.

Il coordinatore dovrà anche individuare i partecipanti. Lo farà mappando le istituzioni, le associazioni, i comitati attivi sul territorio, «portatori di interesse, competenze e orientamenti rilevanti in relazione alla tematica oggetto del dibattito». Infine, dovrà scegliere i temi da trattare «con particolare riferimento alle questioni tematiche più controverse e conflittuali dell’intervento». Al termine ci sarà la relazione finale.