Al via il processo FIGC sulle plusvalenze: cosa rischiano i club

Prende il via nella giornata di oggi, a Roma, la prima udienza davanti al Tribunale Federale per il caso delle plusvalenze, in cui sono coinvolti undici club di diverse categorie…

FIGC nuove seconde squadre

Prende il via nella giornata di oggi, a Roma, la prima udienza davanti al Tribunale Federale per il caso delle plusvalenze, in cui sono coinvolti undici club di diverse categorie professionistiche: Juventus, Napoli, Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Pescara, oltre a Chievo e Novara, club non più affiliati.

Rischio, dunque, ci sono cinque società di Serie A, mentre sono in totale 62 i dirigenti coinvolti, oltre ai presidenti di tutti i club. Dal punto di vista degli effetti sulla classifica del campionato, a rischiare sono soltanto Parma e Pisa, in Serie B. Solamente nel loro caso si parla della possibilità di punti di penalizzazione o addirittura di retrocessione o di esclusione dal campionato.

Le plusvalenze, infatti, sarebbero state determinanti per l’iscrizione ai campionati. Diversa invece la situazione degli altri club sotto inchiesta, che infatti rischiano multe e inibizioni. Nella giornata di ieri Calcio e Finanza ha svelato le carte sui club di Serie A nelle mani della Procura FIGC, che proverà ancora una volta a trovare un modo per fissare oggettivamente il valore di un calciatore.

[cfDaznAlmanaccoCalcioPlayer]

Se in sede di Tribunale federale (bisognerà chiaramente attendere il processo di appello ed eventualmente la decisione del Collegio di garanzia dello sport) la Procura riuscisse ad avere ragione, la dinamica del ricorso alla plusvalenza facile come operazione per “abbellire” il bilancio verrebbe meno.

La Procura federale, infatti, si è basata su di un modello statistico che attraverso cinque voci (età, ruolo, storia sportiva, storia dei trasferimenti, contratto di lavoro) ha stabilito il cosiddetto valore “rettificato” molto simile alle stime del sito specializzato Transfertmarkt. Un valore distantissimo da quello iscritto a bilancio.

Non è chiaro se l’impianto accusatorio reggerà, ma all’orizzonte si profilano per i club – come anticipato prima – sanzioni differenti. Nel caso di Pisa e Parma la richiesta dovrebbe essere quella di una penalizzazione importante. Per gli altri, è probabile che si sollecitino maxi multe e piuttosto lunghe inibizioni.