La fine del Catania sembra sempre più vicina. Ma anche la regolarità del campionato in corso – scrive La Gazzetta dello Sport – è a forte rischio, per quanto si possa parlare di regolare un torneo disputato da una società praticamente fallita e senza futurp.
Nella mattinata di ieri il Tribunale di Catania ha annullato la vendita a Benedetto Mancini, il sedicente imprenditore romano che aveva rilevato il club dopo il bando senza però provvedere al saldo di quanto pattuito, pare dopo aver tentato anche di produrre in FIGC fideiussioni di dubbia provenienza. Il Tribunale ha scritto che «i curatori fallimentari hanno comunicato al Catania la decadenza per inadempimento all’obbligo di pagamento integrale del corrispettivo».
Stessa comunicazione è stata inviata anche a FIGC e Lega Pro «richiedendo, ove possibile, un intervento o contributo di carattere economico finanziario straordinario da parte della Lega Pro, in misura tale da consentire di coniugare l’interesse alla regolare prosecuzione del campionato in corso con gli interessi della procedura fallimentare».
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La Lega Pro La risposta da Firenze è giunta nel primissimo pomeriggio e ovviamente è stata negativa, per rispetto delle altre società: «Ogni intervento finanziario straordinario da parte della Lega Pro potrebbe essere disposto solo in “parità di sistema”», e dunque a beneficio di ogni club associato.
Per la Lega Pro, in buona sostanza, la parola “fine” sul Catania era già scritta ieri. Solo dalla FIGC è trapelata un po’ di cautela, ma sempre in attesa del Tribunale. L’esercizio provvisorio, concesso dopo il fallimento del 22 dicembre e via via allungato, scade il 19 aprile, col campionato che finisce il 24. Quindi in teoria il Catania può giocare.
Ma il Tribunale lo vuol revocare, dato che il problema sarebbe di natura economica. In realtà le spese da sostenere in questi pochi giorni (gli stipendi sono garantiti da fideiussioni) non sembrano insormontabili: il Catania deve giocare ancora quattro partite (tre di campionato e un recupero), delle quali tre al Massimino (quindi con incassi utili alla causa) e una in trasferta a Palermo (quindi con spese ridotte).
Quel che è certo, è che l’esclusione del Catania a tre giornate dalla fine vedrebbe annullati tutti i suoi risultati con ripercussioni notevoli sulla classifica: il Bari sarebbe comunque già promosso in B, ma il Catanzaro da secondo diventerebbe quarto e in fondo la Vibonese ultima potrebbe riuscire a giocare i playout.
Per il futuro, invece, difficile che qualcuno si accordi col Tribunale per rilevare il club fallito, bisognerà fondarne uno nuovo e chiedere l’affiliazione. A quel punto la FIGC valuterà a quale campionato assegnarlo: il vecchio regolamento (art. 52 delle NOIF), dopo il polverone della scorsa estate, potrebbe essere cambiato. Più solidi saranno i nuovi proprietari, più alta sarà la categoria (nei dilettanti) dalla quale Catania ripartirà.