Giornata in negativo per la Juventus in Borsa, dopo le perquisizioni nella giornata di ieri di legate alle indagine sulla “manovra stipendi” per le stagioni 2019-20 e 2020-22 e gli accordi coi giocatori sul differimento di quattro mensilità nel 2020 per la situazione Covid.
Il titolo del club bianconero oggi è sceso del 3,42% a 0,3160 euro per azione, tornando nuovamente sotto quota 0,32 euro per azione (come già successo nei giorni scorsi in seguito all’eliminazione della squadra di Allegri dalla Champions League). Poco mosso il titolo in termini di volumi, considerando i 13,1 milioni di pezzi scambiati rispetto a una media quotidiana di circa 17 milioni negli ultimi tre mesi. La capitalizzazione di Borsa è ora pari a poco meno di 800 milioni di euro.
Tra gli altri titoli calcistici, in equilibrio sia la Lazio (+0,21% a 0,9720 euro per azione) che la Roma (+0,50% a 0,301 euro per azione.
A livello generale, il Ftse Mib ha terminato la seduta in rialzo dello 0,42% a 24.401 punti trainato, oltre che da Tim (strappo a doppia cifra a +8,4% in seguito all’apertura del fondo Kkr sulla rete unica), da Unipol (+4,2%) e le utility come Snam e Terna in scia al resto del comparto europeo. Bene anche Generali (+1%) sui massimi da novembre alla vigilia della presentazione del Piano da parte di Claudio Costamagna e Luciano Cirinà, candidati per il vertice del Leone nella lista presentata da Francesco Gaetano Caltagirone. In fondo al listino Interpump (-3,1%) e Saipem (-2,6%) che domani presenterà l’atteso piano di ristrutturazione.