Le carte “segrete” della Juve: cosa cercano gli inquirenti

Le carte “segrete” che la Guardia di Finanza sta cercando all’interno di alcuni studi legali di Torino, Milano e Roma contengono un accordo stipulato tra i calciatori della Juventus e…

La Juventus Juventus gestione rischiopuò andare in Serie B

Le carte “segrete” che la Guardia di Finanza sta cercando all’interno di alcuni studi legali di Torino, Milano e Roma contengono un accordo stipulato tra i calciatori della Juventus e il club nel primo periodo dell’emergenza Coronavirus.

Lo scrive La Gazzetta dello Sport, ricordando che il club bianconero – prima di tutti in Italia e in Europa – riesce a trovare un’intesa con i propri tesserati per la «riduzione dei compensi pari alle mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno 2020», così da rendere «gli effetti economici e finanziari derivanti dall’intesa raggiunta positivi per circa euro 90 milioni sull’esercizio 2019/2020. Qualora le competizioni sportive della stagione in corso riprendessero, la Società e i tesserati negozieranno in buona fede eventuali integrazioni dei compensi sulla base della ripresa e dell’effettivo conclusione delle stesse».

Una manovra virtuosa, che tuttavia non lascia le tracce necessarie per averne un resoconto regolare, secondo gli inquirenti. Per i magistrati Marco Gianoglio, Ciro Santorello e Mario Bendoni, che conducono l’indagine “Prisma” con l’accusa di falso in bilancio nei confronti della Juve, l’accordo sarebbe contenuto in «plurime scritture private variamente denominate inserite nell’ambito delle due manovre stipendi per gli esercizi 2019/2020 e 2020/2021 e non depositate presso gli organi competenti».

Come già svelato ai tempi dell’accordo da Calcio e Finanza, non c’è stata inoltre la rinuncia a quattro mensilità, ma un differimento di tre su quattro salari dovuti (la vera rinuncia ammontava a poco più di 33 milioni complessivi), con «contestuale insorgenza di un debito incondizionato». Alcune scritture sarebbero state «a garanzia del pagamento delle integrazioni anche in caso di trasferimento del giocatore», evidenza il decreto di perquisizione.

In passato, da intercettazioni tra il responsabile legale del club Cesare Gabasio e il direttore sportivo bianconero Federico Cherubini si era parlato di «quella carta lì che loro devono tirare fuori non è che ci aiuti tanto a noi, nel nostro bilancio». La scrittura in questione avrebbe riguardato l’accordo con Cristiano Ronaldo, ma non è mai stata ritrovata. Ora, sempre secondo i magistrati, è emersa una “prassi” a custodire all’esterno della sede del club documenti riservati destinati alla distruzione una volta esaurita la funzione di garanzia.

Le nuove perquisizioni, conclude la Gazzetta, sono state a carico di un avvocato che lavora nello studio legale torinese Weigmann, di tre professionisti che operano nello studio milanese Withers, di un avvocato dello studio legale milanese Lagance e di un professionista di Roma. Tra gli ambienti perquisiti anche gli uffici dell’agente Alessandro Lucci, che tra gli altri cura gli interessi di Leonardo Bonucci, Juan Cuadrado e Dejan Kulusevski. Ma nessuno di questi è indagato.

La Procura di Torino indaga sui conti della Juventus da novembre 2021, nel mirino il tema delle plusvalenze, alcune con valutazioni economiche a specchio a seguito di scambi. Un focus ha poi provato a fare luce sulla «carta segreta di Ronaldo», mai ritrovata, ma dalla quale si arriva alla terza e ultima (ad oggi) perquisizione ordinata.