Asse Leonardo-Iveco, gli affari "militari" di Elkann

Il riarmo dell’Europa dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Il 16 marzo il Parlamento italiano ha votato l’aumento della spesa militare fino al 2% del Pil e altri Paesi, tra i quali…

Eredità Agnelli scontro Dicembre

Il riarmo dell’Europa dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Il 16 marzo il Parlamento italiano ha votato l’aumento della spesa militare fino al 2% del Pil e altri Paesi, tra i quali la Germania, stanno facendo lo stesso. Tra chi potrebbe “giovare” sul fronte economico di questa situazione – spiega Il Fatto Quotidiano – c’è John Elkann, numero uno di Exor, la holding che gestisce anche la Juventus in Serie A.

Tra le controllate di Exor c’è anche Iveco, appena scorporata da Cnh, che tra i suoi marchi vede Iveco Defence Vehicle, che produce veicoli per scopi speciali. Iveco ha poi costituito con Leonardo, gigante nazionale della difesa, il Consorzio Iveco Oto Melara (Cio), una joint venture che produce autoblindo Centauro II e veicoli di combattimento fanteria Vbm Freccia. Solo negli ultimi due anni Cio ha venduto 96 Centauro II e 46 Vbm all’Esercito italiano, oltre ad averne forniti a Spagna, Giordania e Oman.

Anche la Russia è tra i clienti dal 2011, quando il governo Berlusconi autorizzò la vendita a Mosca di blindati Lince prodotti da Iveco per 106 milioni. Vendita proseguita nel 2015 con altri 94 Lince alla Russia, per oltre 25 milioni, in violazione delle disposizioni europee sull’embargo di armamenti alla Federazione russa che però erano prive di valore sanzionatorio.

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Ma i veicoli armati non sono l’unico business della Difesa nel quale è attiva Exor. Nella lettera agli azionisti della holding allegata al bilancio 2020, John Elkann scriveva che «durante l’anno abbiamo aperto una nuova posizione in Rolls-Royce. È il secondo produttore mondiale di motori per aerei civili (dopo Ge) che ha anche importanti attività nei sistemi di difesa».

«La società – proseguiva la missiva – è stata colpita in modo particolarmente grave dalla crisi del Covid, in un momento in cui si stava riprendendo anche da problemi di ingegneria sulla nuova famiglia di motori Trent 1000. Con un calo delle ore di volo del 55% circa nel 2020, RR ha registrato un deflusso di cassa di quasi 5 miliardi di sterline, con la conseguente necessità di un finanziamento azionario di emergenza e un calo del prezzo delle azioni di oltre l’80%. Riteniamo che Rolls-Royce sia ora in una buona posizione per mantenere la sua quota di mercato di circa il 50% nell’attraente mercato dei motori aeronautici e per migliorare la sua generazione di cassa».

RR è attiva nell’aviazione civile e nella Difesa: si stima che il 25% dei veicoli militari di tutto il mondo abbia i suoi motori. Nel 2021, 4 miliardi di euro (il 31% del totale) sono arrivati dal settore, che ha contribuito all’utile operativo per ben 544 milioni di euro su 610 milioni. Tra l’altro, RR è partner di Leonardo nel programma Tempest per la produzione di aerei da caccia di nuova generazione entro il 2035, al quale l’Italia ha aderito nel 2019 insieme a Svezia e Regno Unito. Ora, con l’esplosione delle spese militari annunciata da molti Paesi europei, anche il settore difesa potrà dare buone soddisfazioni alla famiglia Agnelli.