«Per una questione di tempi ci sarà qui la cerimonia di apertura. Mi auguro che il nuovo stadio ci sarà, ma per una questione di tempi e considerando i ricorsi e richieste di referendum, credo che a questo punto possiamo escludere la possibilità che ci sia un altro stadio per la cerimonia di apertura. Sarà questo, che comunque è un signor stadio». Ha parlato così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine della conferenza stampa che precede il consiglio nazionale del Coni 2022, in corso a San Siro, a proposito del progetto del nuovo stadio di Milan e Inter.
«Non me ne voglio lavare le mani, però quello che dovevo fare per questa fase, l’ho fatto. Cioè dichiarare il pubblico interesse attraverso una delibera di giunta. Ora il tema è se va fatto questo dibattito pubblico o no. Dal punto di vista dei tempi capisco che li allunghi, ma i ricorsi al TAR e il rischio della possibilità di referendum farebbero dire che non cambia molto. Se le squadre intendono guardare altre opzioni che non siano San Siro è nei loro diritti e sarebbe stato un gran peccato, ma io più di questo non posso fare. Lo stadio è legato a Inter e Milan e io credo che sia molto molto difficile trovare un utilizzo diverso», ha aggiunto il primo cittadino milanese.
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Sulla possibilità che Milan e Inter guardino altrove, Sala è chiaro: «Mi preoccupa parecchio però quello che devo fare è rispettare le regole, le leggi, fare tutto quello che le procedure impongono. Mi preoccupa perché rimanere con questo stadio vuoto non vedo un potenziale riutilizzo, non è immaginabile utilizzarlo per concerti o cose del genere. Continuiamo in questo dialogo, dopodiché le regole sono le regole. Non è casuale se in Italia gli stadi a parte quello di Torino non sono stati fatti. Certo sono preoccupato e continuo nel dialogo con le squadre».
Sul nuovo stadio Artemio Franchi, finanziato in parte con i soldi del PNRR: «Fin dall’inizio ho puntato sul fatto di sistemare San Siro, però in quel caso le due squadre mettendosi insieme sono state chiare nel voler andare verso un’altra soluzione. Io ci ho provato seriamente a convincere che si poteva rimanere su San Siro, ma le squadre sono state radicalmente contrarie fin dall’inizio. Devo dare loro atto che sono state molto chiare nei miei confronti».
Infine, una battuta sulle infrastrutture per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026: «Negli ultimi anni è stato fatto molto, sia nella gestione dei nostri impianti, sia nella gestione di impianti privati, sia nelle convenzioni. La cosa positiva guardando le università, il Politecnico si è preso una responsabilità importante, la Bocconi ha fatto il suo centro, c’è molta attenzione. L’opinione pubblica tutte le volte che si parla di sport è radicalmente positiva. E’ il momento propizio per fare ancora di più ma c’è stato un cambio di passo negli ultimi anni molto significativo».
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